Esattamente un anno fa veniva pubblicata l’enciclica di papa Francesco sulla «custodia della casa comune». E in questi dodici mesi in tanti l’hanno indicato come un testo che mette a fuoco sfide cruciali per il futuro del Pianeta. Ma in questo stesso periodo in tanti Paesi del mondo si è continuato a uccidere chi difendeva la terra. Nell’indifferenza del mondo
Gli anniversari sono sempre un ottimo momento per tracciare dei bilanci. E così sta succedendo in questi giorni anche per «Laudato Sì» l’enciclica di papa Francesco sulla custodia del creato come «casa comune», diffusa il 18 giugno 2015, esattamente un anno fa. Tanto si è discusso in questi dodici mesi sul grido di giustizia verso gli uomini e verso la terra lanciato da Bergoglio. E anche tanti personaggi con alte responsabilità politiche hanno definito quel testo un punto di riferimento essenziale per il futuro del Pianeta.
C’è però anche un bilancio più scomodo. Un bilancio fatto non di parole, ma di vite concrete calpestate proprio in nome dei valori che «Laudato Sì» annuncia. È il bilancio dei martiri di questa enciclica: uomini e donne che proprio in questi dodici mesi hanno pagato con la vita il loro impegno per una difesa dell’ambiente che è anche difesa delle popolazioni più povere che lo abitano. Proprio in occasione di questo anniversario su «Mondo e Missione» abbiamo provato a ricostruire le loro storie. Vicende che toccano Paesi che vanno dall’Honduras alle Filippine, dal Brasile al Sudafrica, dalla Cambogia alla Repubblica democratica del Congo. Storie che hanno a che fare con battaglie contro dighe immense, miniere a cielo aperto, piantagioni di olio di palme.
Storie che dicono che per la terra – nonostante tante belle parole – si continua a morire. In nome di interessi che, il più delle volte, hanno a che fare con oggetti che poi finiscono nelle nostre case. Conoscere queste storie è il primo passo per uscire davvero dall’indifferenza.
Clicca qui per leggere l’inchiesta di Giorgio Bernardelli «Uccisi per la difesa del creato» pubblicata sul numero di giugno-luglio di Mondo e Missione
Clicca qui per leggere l’articolo Emanuela Citterio «Missione tribale accanto ai tribali» dedicato ai Rural Missionaries, religiosi che nelle Filippine si oppongono allo sfruttamento indiscriminato delle risorse naturali e alle violazioni dei diritti dei tribali. Anche a rischio della vita