«Non dimenticate: chi si prende cura dei piccoli sta dalla parte di Dio e vince la cultura dello scarto». Durante il viaggio del 2015 aveva visto le condizioni precarie dell’unica struttura pediatrica del Centrafrica. Così Francesco l’ha affidato all’Ospedale Bambino Gesù che l’ha ampliato e lo accompagnerà insieme a Cuamm Medici con l’Africa
«Non dimentico! Conservo nel cuore gli occhi di dolore dei tanti bambini malnutriti che ho incontrato nella breve visita all’ospedale in occasione del viaggio nel vostro Paese. Mi auguro che possa diventare un centro di eccellenza, dove i bambini possano trovare risposta e sollievo alle loro sofferenze con tenerezza e amore».
Lo ha detto oggi papa Francesco nel videomessaggio inviato a Bangui in occasione della cerimonia di inaugurazione del nuovo “Centro per la re-nutrizione terapeutica per i bambini malnutriti” e dell’edificio ristrutturato del Complexe pediatrique, l’unico ospedale pediatrico della Repubblica Centrafricana, uno dei Paesi a più basso indice di sviluppo umano al mondo (187° su 188). Il violento conflitto civile scoppiato nel 2013 ha ulteriormente peggiorato la condizione della popolazione e, in particolare, dei bambini. Secondo i dati OMS il tasso di mortalità dei bambini sotto i 5 anni è del 17% e sotto il 1° anno di vita è dell’11%; la percentuale di bambini che soffre di insufficienza ponderale è del 28,3%.
«Siate attenti alle necessità dei vostri piccoli pazienti – ha detto ancora papa Francesco – chinatevi con tenerezza sulle loro fragilità, e in loro possiate vedere il Signore. Chi serve i malati con amore serve Gesù che ci apre il Regno dei cieli. Questo Ospedale ricorda a tutti noi che quello che stiamo vivendo «è il tempo della misericordia perché quanti sono deboli e indifesi, lontani e soli possano cogliere la presenza di fratelli e sorelle che li sorreggono nella necessità. Chi si prende cura dei piccoli sta dalla parte di Dio. Non dimenticate: chi si prende cura dei piccoli sta dalla parte di Dio e vince la cultura dello scarto! Possa questo nuovo Ospedale diventare modello e punto di riferimento per tutto il Paese. Ricordate: nell’ammalato c’è Cristo e nell’amore di chi si china sulle sue ferite c’è la via per incontrarlo!».
I pazienti che accedono al pronto soccorso del Complexe Pédiatrique sono nell’80% casi urgenti e il 20% di questi richiedono ricoveri per cure continuative. Ogni anno la struttura cura 70 mila bambini in urgenza di cui 17 mila vengono ammessi per continuare le cure mediche e chirurgiche. Malaria, diarrea, infezioni respiratorie, HIV e tubercolosi sono alcune delle malattie più frequenti nell’infanzia assieme alla malnutrizione.
L’ospedale, la cui costruzione risale agli anni ’80 e investito nel corso del tempo da numerosi eventi dannosi, aveva urgente necessità di interventi di ristrutturazione. Quando papa Francesco lo aveva visitato alla fine di novembre del 2015 per aprire a Bangui il Giubileo della Misericordia numerosi bambini in grave stato di denutrizione erano ricoverati sotto delle tende.
Bergoglio si è rivolto all’Ospedale Bambino di Gesù di Roma, il “suo” ospedale pediatrico, per un intervento con l’obiettivo di ridurre la mortalità e morbilità infantile attraverso la riabilitazione degli spazi infrastrutturali, la fornitura di materiali necessari alla cura, il supporto alla gestione e alla formazione del personale medico.
Il pontefice ha destinato a questo progetto 3 milioni di euro delle donazioni a lui pervenute in diverse occasioni. A questi fondi si è aggiunta la somma di 750 mila euro ricavate da varie iniziative di solidarietà promosse dalla Gendarmeria vaticana a favore di Bangui e un’altra donazione di una parrocchia di Novara (circa 1 milione di euro).
Sono stati ristrutturati i 4 reparti dell’edificio principale dell’ospedale con 193 posti letto e costruito un nuovo Centro per la re-nutrizione terapeutica dei bambini malnutriti con 80 posti letto. Ma insieme a questi interventi strutturali si è pensato a come garantire nel tempo il sostegno a questo ospedale pediatrico. Il Bambino Gesù, in accordo con il Ministero della Salute della Repubblica Centrafricana, ha per questo siglato un accordo di collaborazione con Medici con l’Africa Cuamm. L’intervento è partito il 1° luglio 2018 con l’obiettivo, in collaborazione con la Commissione Europea, la Cooperazione Italiana e l’organizzazione umanitaria ACF (Azione contro la fame), di sostenere il Complesso Pediatrico, affiancando il personale locale che è già impegnato nella struttura. L’intervento del Cuamm è indirizzato a “rivitalizzare” gli organi di gestione organizzativa, amministrativa e clinica attraverso assistenza tecnica ai diversi livelli. Il team Cuamm presente a Bangui è composto da 8 persone: 1 medico capoprogetto, che si occupa della gestione complessiva dell’intervento; 1 chirurgo; 1 pediatra; 3 infermieri; 1 amministrativo di progetto e 1 amministrativo locale.
Gli operatori di Azione contro la fame a Bangui opereranno, nell’ambito del progetto di accompagnamento del personale sanitario locale del Complexe Pédiatrique, nel Centro di re-nutrizione per la cura della malnutrizione severa dei piccoli pazienti. In base a un accordo siglato con l’Università di Bangui e con il ministero competente (l’ospedale pediatrico di Bangui è ospedale universitario) il Bambino Gesù si è impegnato ad offrire un servizio di formazione universitaria, sia con delle sessioni nella capitale centrafricana di propri specialisti che attraverso un sistema di didattica a distanza. Per superare le difficoltà riguardo al numero delle docenze necessarie e alle barriere linguistiche (l’unica lingua occidentale parlata comunemente nel Paese è il francese) il Bambino Gesù ha sottoscritto un accordo ufficiale con l’Università Humanitas di Milano che contribuirà con la presenza di docenti sia in loco che a distanza, sia per il corso di specializzazione in Pediatria sia per il corso di Medicina.
«Sono particolarmente contenta – ha commentato la presidente del Bambino Gesù, Mariella Enoc, presenta a Bangui per l’inaugurazione – che l’inaugurazione del nuovo Centro di Bangui avvenga qualche giorno prima del “compleanno” del nostro ospedale che il prossimo 19 marzo festeggerà i 150 anni dalla fondazione. Il futuro dell’Ospedale Bambino Gesù è costituito dalla ricerca scientifica per dare un nome a malattie ancora senza diagnosi e cura e dalla condivisione della conoscenza che abbiamo raggiunto a livello clinico e scientifico. È quello che continueremo a fare nell’ospedale di Bangui, negli altri 9 Paesi del mondo con cui abbiamo progetti di collaborazione e formazione e dovunque ci chiederanno di metterci a servizio di bambini sofferenti».