Papa Francesco ha autorizzato la promulgazione del decreto sulle virtù eroiche di fratel Felice Tantardini, missionario laico del Pime vissuto per quasi 70 anni in Birmania e morto a Taunggy nel 1991
Un altro missionario del Pime compie un passo importante verso la beatificazione: tra i nuovi decreti della Congregazione per le cause dei santi di cui Papa Francesco ha autorizzato la promulgazione c’è anche quello sulle virtù eroiche di fratel Felice Tantardini, missionario del Pime originario di Introbio (Lc) che ho svolto la sua missione per quasi settant’anni nell’ex Birmania (oggi Myanmar) morendo a Taunggy nel 1991 all’età di 92 anni. A fratel Tantardini viene dunque attribuito il titolo di venerabile, perché secondo lo studio sula sua figura condotto dalla Congregazione per le cause dei santi, ha vissuto in pienenezza le virtù cristiane. A questo punto potrà diventare beato se verrà riconosciuto un miracolo avvenuto per la sua intercessione.
Il riconoscimento delle virtù erocihe di fratel Tantardini è un fatto molto significativo per il Pime: per la prima volta questo atto si riferisce alla vita di un missionario laico dell’istituto. E giunge all’indomani di un anno speciale che l’istituto ha voluto dedicare alla figura dei missionari laici “ad vitam”, che ancora oggi scelgono di aderire in questa modalità al carisma del Pime.
«Abbiamo scelto come figura di riferimento fratel Felice, che è stato in Myanmar dal 1922 sino alla sua morte nel 1991, perché è un modello di santità e dedizione radicale alla causa del Vangelo – spiegava in occasione dell’indizione dell’anno sui missionari laici padre Ferruccio Brambillasca, superiore generale del Pime -. Il processo di beatificazione è sostenuto particolarmente dai cristiani birmani che lo ricordano con tanta devozione ma anche dai suoi conterranei di Introbio, che già lo pregano come un santo».
Nell’ex Birmania, fratel Felice ha fatto soprattutto il fabbro, il muratore, il falegname e l’idraulico, unendo in modo inscindibile un’incredibile energia nel lavoro a una profonda spiritualità. Del suo nome aveva fatto il suo ideale di vita: «Sforzarmi di essere felice, sempre e a ogni costo, ed essere intento a far felici anche gli altri», si legge nel suo diario ripubblicato di recente (“Il fabbro di Dio”, Emi).
«Fratel Felice è stato un uomo di una semplicità estrema, ma in Myanmar nei luoghi dove ha abitato lo conoscono tutti – commentava in quell’occasione fratel Marco Monti, anche lui missionario laico del Pime -. Certo, la sua modalità di essere missionario laico era quella dei suoi tempi, ma il suo esempio di santità è ancora attualissimo».
Chi era fratel Felice Tantardini? Leggi qui un suo breve profilo pubblicato dall’agenzia AsiaNews
Alla figura di fratel Felice Tantardini il Pime ha dedicato anche la mostra itinerante “Martello, Rosario e pipa. Fratel Felice Tantardini e i missionari laici del Pime” curata da Gerolamo Fazzini. Clicca qui per saperne di più
Con il decreto sulle virtù eroiche di fratel Felice Tantardini si aggiunge una nuova pagina alla storia di amicizia che unisce il Pime alla Chiesa del Myanmar. Nell’ex Birmania hanno infatti vissuto il loro ministero anche i beati Paolo Manna, Clemente Vismara e Mario Vergara, tutti missionari del Pime. E in questo stesso Paese ha vissuto il suo martirio anche padre Alfredo Cremonesi, che verrà beatificato il prossimo 19 ottobre nella diocesi di Crema.