“La città incantata” nei cinema cinesi dopo 18 anni

“La città incantata” nei cinema cinesi dopo 18 anni

A 18 anni dall’uscita in tutto il mondo, il film giapponese di animazione “La città incantata” è arrivato anche in Cina. Il cartone premio Oscar nel 2003 – che finora era circolato tra i cinesi solo in versioni pirata – sta sbancando al botteghino proprio nei giorni della visita del leader Xi Jinping in Giappone in occasione del G20

 

Ci ha messo diciotto anni ma alla fine è arrivato: il film giapponese di animazione “La città incantata” pochi giorni fa è stato proiettato anche nei cinema cinesi e in appena due giorni ha fatto il record di incassi, mettendo insieme ben 27,9 milioni di dollari al box office, più del doppio rispetto alla somma collezionata nello stesso periodo da Toy Story 4, appena uscito per la Disney: pochi altri film hanno guadagnato tanto nella storia cinematografica della Repubblica popolare.

C’è da stupirsi, dunque, ma non troppo visto che il cartone realizzato dal celebre regista nipponico Hayao Miyazaki ha riscosso da tempo successo nel resto del mondo. Basti ricordare che “La città incantata” – uscito nel 2001 – si è aggiudicato l’anno dopo l’Orso d’oro a Berlino e nel 2003 l’Oscar come miglior film d’animazione. Ancora oggi, a distanza di quasi vent’anni, c’è chi lo considera uno dei migliori cartoni animati di sempre. Per chi non l’avesse visto, il film è la «storia di formazione» di una bambina di nome Chihiro che vaga in un mondo magico e supera diverse avventure per salvare i suoi genitori tenuti prigionieri da una strega. Anche se attinge alla tradizione shintoista, “La città incantata” riprende simboli comuni alla tradizione cinese come il drago che ha un posto importante nella trama del film.

 

 

I riferimenti culturali non sono però bastati e finora il cartone di Miyazaki non aveva potuto varcare ufficialmente il confine cinese. La Repubblica popolare impone infatti un rigido controllo sull’industria culturale e cinematografica straniera (si stima che ogni anno vengano approvati per la diffusione appena 35 titoli); inoltre il Giappone è un “osservato speciale” per la vicina Cina. Per questo i disegni animati di Miyazaki fino a pochi giorni fa erano conosciuti a Pechino solo illegalmente: i cinesi (e non pochi a giudicare dalle tante discussioni in proposito sui forum di cinema) hanno guardato “La città incantata” e altri film proibiti in streaming oppure affidandosi a dvd piratati.

“La città incantata” viene sdoganata proprio alla vigilia dell’arrivo di Xi Jinping al G20 di Osaka in Giappone, Paese in cui il leader cinese non è mai stato in visita ufficiale. Da tempo il suo governo – che a ottobre ha accolto a Pechino il primo ministro nipponico Shinzo Abe – prova a rafforzare legami economici e culturali con Tokyo. Lo scorso dicembre, per esempio, la Cina aveva diffuso un altro film dello Studio Ghibli che produce le opere del regista Miyazaki: ora tocca a “La città incantata” segnalare la volontà di migliorare i rapporti tra i due colossi asiatici.

Foto: Chihiro in un fotogramma dal trailer