Una supereroina che lotta per difendere l’ambiente è la protagonista di un fumetto per adolescenti appena nato in Indonesia, uno dei quindici Paesi che secondo la Banca mondiale saranno più colpite dai cambiamenti climatici
Per frenare i cambiamenti climatici serve un supereroe. Almeno secondo un gruppo di giovani indonesiani che si sono inventati un fumetto la cui protagonista è una ragazza che usa i suoi poteri speciali per proteggere l’ambiente.
La supereroina ecologica si chiama Luh Ayu Manik e – secondo i giovani sceneggiatori del collettivo BASAbali Wiki – è una ragazza di 14 anni che frequenta le superiori a Bali ma che nel tempo libero indossa il mantello, si trasforma in Luh Ayu Manik Mas e si lancia nelle più varie avventure. In uno degli episodi, per esempio, la protagonista combatte contro i taglialegna abusivi della foresta insieme alle sue aiutanti, in un’altro affronta l’inquinamento della plastica. Le trame talvolta sono direttamente suggerite dagli adolescenti ai quali è indirizzato il fumetto: i lettori infatti possono proporre temi e storie su Facebook, Instagram e Twitter e scrittori e fumettisti che lavorano al progetto scelgono da lì gli spunti più interessanti.
L’idea del fumetto è anzitutto sensibilizzare i più giovani alle tematiche ambientali che riguardano il Paese da vicino: secondo la Banca mondiale, infatti, l’Indonesia è tra le quindici nazioni che saranno più colpite dai cambiamenti climatici e il 40 per cento dei suoi abitanti saranno costretti ad abbandonare la propria casa a causa di un evento naturale legato all’innalzamento del livello del mare. Secondo la Asian Development Bank entro il 2100 i cambiamenti climatici costeranno all’Indonesia tra il 2,5 e il 7 per cento del Pil.
«L’ispirazione – ha spiegato una dei responsabili del progetto – per la creazione del personaggio del supereroe di Luh Ayu Manik Mas sono le donne balinesi forti, tenaci e resistenti che sono simili a delle supereroine». Con questo progetto, però – pubblicato online in inglese e balinese – gli ideatori vogliono anche conservare la lingua locale che è parlata da due milioni di persone ma il cui uso è limitato da leggi governative sia nei programmi televisivi sia a livello scolastico, dove può essere adoperato per sole due ore alla settimana.
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