Dal carcere l’uovo del mondo

Dal carcere l’uovo del mondo

L’emergenza Coronavirus ha riportato davanti agli occhi di tutti in queste ore la situazione drammatica delle carceri in Italia. Un modo per sostenere chi opera per rendere più umani questi luoghi viene dall’uovo di Pasqua del Pime che quest’anno è realizzato dai detenuti di Ragusa e Venezia. Acquistandolo on line si aiutano i carcerati in Italia e nello stesso tempo si sostiene l’opera dei missionari del Pime del mondo

 

Scegliere un prodotto solidale per un regalo in occasione delle festività è un gesto che sempre più persone stanno imparando a compiere. Ma si può immaginare di allargare il circolo virtuoso permettendo anche a chi è finito ai margini della società di realizzare qualcosa di grande per il mondo intero? È la nuova scommessa che quest’anno porta con sé l’uovo di Pasqua del Pime, il prodotto che ogni primavera sostiene l’opera dei missionari dell’istituto ai quattro angoli del mondo.

Il Negozio Pime – che in questi giorni per l’emergenza Coronavirus resta chiuso nella sede di via Monte Rosa 81 a Milano, ma è attivo nella vendita on line all’indirizzo negozio.pimemilano.com – ha scelto infatti per la Pasqua 2020 di affidare la produzione delle uova di cioccolato alla Cooperativa «Sprigioniamo Sapori», che opera all’interno del carcere di Ragusa. Con l’acquisto dell’uovo di Pasqua del Pime, dunque, attraverso un’unica azione si aiuta in Italia un detenuto a costruirsi un futuro diverso attraverso il lavoro e nello stesso tempo si costruisce sviluppo in Paesi lontani nel mondo attraverso i progetti portati avanti dai missionari.

«Sprigioniamo Sapori» è una delle realtà che operano all’interno di «Economia Carceraria», un coordinamento di cooperative sociali legate al mondo del carcere. «Siamo partiti cinque anni fa con un progetto di rieducazione attraverso il lavoro e reinserimento nella società – racconta il presidente della cooperativa, Giuseppe Giampiccolo -. La nostra attività coinvolge detenuti di Ragusa, Catania e Modica. Si tratta di un piccolo laboratorio di pasticceria che ha sede proprio all’interno del carcere di Ragusa. Abbiamo iniziato con alcuni prodotti per la Cooperativa don Puglisi di Modica. Ma stiamo ampliando l’attività anche con altri committenti non strettamente legati all’economia sociale. Tutto questo ha già permesso di coinvolgere nella formazione e nel lavoro una ventina di detenuti».

Nel laboratorio di pasticceria di «Sprigioniamo sapori» si producono attualmente una quarantina di prodotti tra torroncini, croccanti, mandorle caramellate, creme spalmabili a base di pistacchio e nocciola, cioccolatini, tutti realizzati mettendo insieme la qualità dei prodotti del territorio e l’arte della tradizione siciliana. I detenuti coinvolti vengono scelti con gli educatori e la polizia penitenziaria: per un periodo di quattro o sei mesi vengono formati lavorando insieme a una pasticcera esterna; al termine i più bravi vengono assunti con un regolare contratto di lavoro. «Due attualmente sono assunti a tempo indeterminato – racconta Giampiccolo -. Si tratta di carcerati che hanno davanti a sé la prospettiva di una detenzione prolungata; del resto anche per la nostra attività formare le persone è un investimento. Altri si affiancano per periodi più brevi, quando abbiamo più lavoro. Tra i detenuti impegnati nel progetto ci sono anche persone condannate per omicidio o associazione a delinquere: porre le basi per riabilitare se stessi attraverso il lavoro anziché lasciarli a far nulla dietro le sbarre è un modo concreto per aiutare queste persone a intrattenere relazioni sane, imparando un mestiere e il valore dell’onestà. Il che crea anche sicurezza per tutti».

Una cosa quelli di «Sprigioniamo Sapori» ci tengono a sottolinearla: «Scegliere i nostri prodotti non significa solo fare una buona azione – raccontano -. Indipendentemente da chi li ha realizzati, i nostri prodotti non hanno nulla da invidiare rispetto a molti altri, realizzati in strutture che nulla hanno a che fare con il carcere. Al cliente non chiediamo di rinunciare a nulla in termini di gusto e qualità, ma solo di apprezzare gli ingredienti in più che aggiungiamo: il valore del lavoro, la dignità e il rispetto con cui queste persone stanno tentando di riscattare la propria vita».

Le uova di Pasqua sono una nuova sfida introdotta proprio quest’anno da «Sprigioniamo Sapori» anche per ampliare il lavoro nel periodo invernale. «Mi raccomando, però, non dite che è l’uovo con il cioccolato di Modica perché non è vero – spiega Giampiccolo -. Per la classificazione dell’Igp si può chiamare cioccolato dio Modica solo quello delle barrette. Anche quello delle nostre uova, comunque, è un cioccolato di ottima qualità che viene da una filiera sostenibile nel rispetto dei piccoli produttori coinvolti. E anche le sorprese sono legate all’economia carceraria: ce le fornisce la Cooperativa Rio Terà che a Venezia dà lavoro alle detenute della Casa di reclusione per le donne alla Giudecca».

La collaborazione con il Pime è il primo progetto a vedere i detenuti di Ragusa impegnati in qualcosa che semina speranza in altre parti del mondo. E questo è diventato un motivo particolare di orgoglio per loro. Oltre che una ragione in più per sostenere con un acquisto solidale l’opera degli oltre 400 nostri missionari che – grazie ai proventi di questa iniziativa – in 19 Paesi del mondo potranno portare avanti le loro attività in scuole, parrocchie, ospedali, strutture al servizio degli ultimi. Viaggia con la dignità ritrovata nelle diverse periferie di oggi la speranza dei poveri; per una solidarietà davvero senza confini.

In vendita on line

L’uovo di Pasqua realizzato dai detenuti per il Pime pesa 250 grammi ed è in vendita al prezzo di 12 euro sia nella versione col cioccolato al latte sia in quella col cioccolato fondente. È in vendita on line all’indirizzo e-commerce negozio.pimemilano.com. Tra i prodotti pasquali Pime sono disponibili anche confezioni di ovetti di cioccolato del commercio equo e solidale e le colombe realizzate con lievito madre e ingredienti del commercio equo e solidale.