A Bergamo nella veglia missionaria a ricevere il mandato c’era anche un giovane laico che nella diocesi di El Alto si occuperà della formazione di 22 giovani andini per aprire un ostello e un’agenzia turistica
Dalle Orobie bergamasche alle vette dell’America Latina. La montagna è parte della vocazione di Daniele Assolari, aspirante guida alpina di 27 anni. Come laico, nella veglia missionaria di venerdì scorso, ha ricevuto dal vescovo di Bergamo, Francesco Beschi, il mandato e il crocifisso. E, a novembre, il giovane di Scanzorosciate (località collinare a 7 km dal capoluogo orobico) partirà per la Bolivia.
«La mia destinazione è nella parrocchia di Peñas, all’interno della diocesi di El Alto, tra la cordigliera delle Ande e il lago Titicaca: una realtà che conosco, essendoci già stato per circa 10 mesi nel 2019 – racconta -. Lì, quattro anni fa, è stata aperta una scuola per diventare guida turistica. Il progetto, coordinato dal padre comasco Antonio Zavattarelli, con cui sono entrato in contatto tramite amici che erano stati nella sua missione, consiste nell’avviare alcuni ragazzi del luogo al mondo del lavoro post università».
La formazione dei 22 giovani andini avverrà anche attraverso corsi di trekking, mountain bike e arrampicata. Con l’obiettivo, il prossimo aprile, dell’apertura di un’agenzia turistica e di un ostello, entrambi gestiti dagli studenti. «La montagna è da sempre la mia passione, un qualcosa di condiviso con gli amici. Ritorno in Bolivia per dare una mano pensando agli altri. Ho deciso di investire il mio futuro in questo progetto, da cui mi aspetto una grande arricchimento umano. Spero di fare qualcosa di buono, proprio attraverso ciò che più mi piace».
Venerdì scorso, durante la veglia di preghiera in Duomo, Assolari ha ricevuto dal vescovo il mandato missionario e il crocifisso assieme a suor Ornella Carminati, 67enne della congregazione delle Poverelle, prossima alla partenza per il Perù. «È stato un momento intenso, che mi ha fatto sentire tutta la vicinanza della comunità da cui parto». Filo conduttore della cerimonia, la montagna. Con la presenza e la testimonianza dell’alpinista bergamasco Simone Moro, salito sulla vetta di otto delle quattordici cime sopra gli 8000 metri e arrivato quattro volte sulla sommità dell’Everest.
«La missione è da sempre legata ad un viaggio: un’ascesi simile alla salita in montagna – commenta don Massimo Rizzi, direttore del Centro missionario diocesano di Bergamo -. Ho conosciuto Daniele nel 2019 in Bolivia. E partirò con lui, fermandomi nel Paese andino per una decina di giorni. Lo aspetta un’esperienza all’insegna dell’incontro umano, oltre che spirituale, che sicuramente lo arricchirà: non va in una città, ma in un piccolo paesino, vivendo in modo continuativo con i ragazzi della scuola, ospitati all’interno del convitto. La partenza sua e di suor Ornella, celebrate all’interno della veglia, vogliono essere un segno della vivacità del mondo missionario bergamasco».
La foto è tratta dal sito http://www.cmdbergamo.org