In Africa il primo capo di governo morto per Covid-19

In Africa il primo capo di governo morto per Covid-19

Ambrose Mandvulo Dlamini, primo ministro di Eswatini (lo Stato conosciuto come Swaziland), è morto in un ospedale del Sudafrica dove era stato ricoverato per infezione da Coronavirus. Si tratta del primo premier al mondo a cadere vittima della pandemia. Ed è una morte che solleva nuove domande sulla reale diffusione del virus in Africa

 

Il mondo registra il primo caso di un capo di governo tra le vittime del Coronavirus. Ed è una notizia che arriva dall’Africa, il continente ufficialmente meno colpito dalla pandemia, ma sulla cui situazione reale esistono grossi punti di domanda a causa della scarsità di strumenti a disposizione per monitorare la diffusione del contagio.

Ieri il regno di Eswatini – il piccolo Stato dell’Africa meridionale che fino al 2018 era conosciuto con il nome di Swaziland – ha dato ufficialmente la notizia della morte del proprio premier, Ambrose Mandvulo Dlamini, 52 anni, a cui quattro settimane fa era stata diagnosticata l’infezione da Covid-19 ed era ricoverato in un ospedale del vicino Sudafrica.

Eswatini è un Paese di appena 1,2 milioni di abitanti, con una densità media di popolazione di circa 65 abitanti per chilometro quadrato; la sua capitale – Mbabane – ha intorno ai 100 mila abitanti; l’età media della popolazione è di poco superiore ai vent’anni. Tutte condizioni che a prima vista non sembrerebbero inserire questa piccola monarchia tra le realtà più a rischio sul fronte della pandemia. E infatti le statistiche ufficiali finora aveva registrato solo 6768 casi e 127 morti, nonostante la vicinanza con il Sudafrica, il Paese che in Africa è stato colpito in maniera più pesante dalla pandemia, con già oltre 23mila vittime.

Ma i numeri evidentemente descrivono solo una parte della fotografia, specie in realtà dove la povertà e l’arretratezza delle strutture sanitarie sono diffuse. E quindi i riflettori accesi sulla morte di un uomo politico in grado di essere curato all’estero fanno pensare che in realtà il virus stia circolando molto di più, anche se in maniera nascosta. Del resto gli stessi dati ufficiali stanno facendo registrare anche nell’Africa subsahariana l’inizio di una seconda ondata di contagi, con il Sudafrica anche in questo caso come epicentro.

Va aggiunto – infine – che Dlamini era un premier dai poteri limitati, dal momento che il regno di Eswatini è tuttora una monarchia assoluta: era stato personalmente re Mswati III, che di fatto governa il Paese coi suoi decreti, a scegliere come primo ministro questo banchiere, novizio della politica. Il tutto in un Paese dove secondo le statistiche della Banca Mondiale il 39% della popolazione vive al di sotto della soglia di povertà.