Tecnici in missione

Tecnici in missione

L’Associazione Laici Pime ha lanciato il Servizio tecnico breve, una nuova forma di presenza missionaria: mettere a disposizione qualche mese della propria professionalità da donare al mondo

 

Ci sono molti laici che ci dicono: andrei volentieri a dare una mano per qualche mese in una missione. Ci sono tante missioni del Pime che – effettivamente – questa mano la riceverebbero molto volentieri. Perché, allora, non provare a farli incontrare?

Proprio in questo tempo sospeso in cui per tutti è diventato più difficile partire, l’Associazione Laici Pime sta lavorando a dare corpo a questa idea. Guardando con speranza al futuro – accanto alla sua forma primaria che ha visto tanti laici dire di sì a un impegno più prolungato in missione – l’Alp sta lanciando in queste settimane anche una proposta diversa: si chiama Servizio tecnico breve ed è pensata come una presenza in missione limitata a un arco di pochi mesi per mettere a disposizione da volontari una propria professionalità dalla forte componente tecnica.

Tanto per fare qualche esempio: un informatico, un’ostetrica, un insegnante di inglese, una segretaria avvezza alle pratiche amministrative magari nel proprio lavoro hanno accumulato un periodo di ferie da smaltire. Se lo desiderano potrebbero offrire un aiuto importante rendendosi disponibili a un incarico specifico, limitato nel tempo e – soprattutto – concordato con una specifica missione a partire dai suoi bisogni. Il tutto con un aspetto importante: non si tratta di una mera prestazione professionale, ma di una presenza comunque al servizio dell’annuncio del Vangelo. Per questo, oltre alla competenza e alle capacità tecniche, a chi si candida a offrire questo tipo di volontariato viene comunque richiesta la disponibilità ad approfondire e testimoniare il dono della fede cristiana attraverso il proprio servizio missionario laicale.

«Il Servizio tecnico breve – spiega Simonetta Redaelli del direttivo dell’Associazione Laici Pime – vuole essere un’ulteriore risposta alle esigenze della Chiesa e del Pime, valorizzando la dimensione laicale del carisma missionario in progetti e presenze significative, come è nello spirito dell’Alp. In altre parole: vogliamo, da un lato, aiutare la missione con un contributo tecnico qualificato; dall’altro, dare una possibilità concreta ad alcuni laici di suportare l’opera missionaria attraverso la propria professionalità e testimonianza di fede anche quando, per tante ragioni, possono mettere a disposizione per questo tipo di servizio solo periodi di tempo relativamente brevi».

Concretamente quali sono i requisiti che vengono richiesti? Innanzitutto la consapevolezza che si tratta di un servizio di volontariato – senza alcuna forma di retribuzione – e una competenza tecnica adeguata nel proprio campo. Accanto a questo il volontario deve poi essere disposto a testimoniare la propria fede con il proprio stile di vita o, se in ricerca, desiderare di far maturare la propria fede anche attraverso un’esperienza di servizio. Per questo, prima di partire, deve mettersi a disposizione per effettuare la preparazione e il servizio nelle modalità richieste e sottoscrivere un accordo di collaborazione volontaria con il Pime, impegnandosi a rispettarlo.

Per chi desidera aderire il primo passo è contattare l’Associazione Laici Pime attraverso le modalità indicate alla fine di questo articolo. A quel punto viene organizzato un primo colloquio per una conoscenza iniziale, seguito dalla partecipazione ad alcuni momenti formativi. Al termine di questo percorso l’Alp valuterà l’idoneità del candidato e – una volta constatata una corrispondenza tra il profilo del volontario e una necessità che arriva dalle missioni – inizierà la preparazione specifica in vista della partenza.

La durata di questo tipo di servizio normalmente dovrebbe essere compresa tra uno e sei mesi; con la possibilità, però, anche di ampliare questo arco di tempo sulla base delle competenze dei volontari e delle esigenze specifiche dei singoli progetti. Anche l’assegnazione del Paese di invio viene presa di comune accordo, tenendo presente però soprattutto le necessità della missione che accoglie il volontario.

Quanto agli aspetti economici, a carico del volontario del Servizio tecnico breve saranno le spese di viaggio di andata e ritorno, quelle per eventuali visti o documenti necessari per la permanenza e le vaccinazioni, le spese relative al percorso formativo, le spese personali o per escursioni, telefonate e accesso alla rete internet in missione. A carico della missione saranno, invece, l’assicurazione sanitaria, vitto e alloggio secondo i parametri del Paese di destinazione e tutti i mezzi necessari per l’esecuzione del lavoro richiesto.

All’Alp stanno iniziando ad arrivare le prime candidature ma anche le prime richieste specifiche dalle missioni. In Bangladesh, in particolare, ci sarebbe bisogno di tecnici disponibili a dare una mano per corsi di formazione presso la Novara Technical School, la scuola di formazione professionale fondata dal Pime più di cinquant’anni fa a Dinajpur e che è tuttora una risorsa molto importante per i giovani del Nord del Paese. «Il bisogno riguarda in questo caso alcuni profili molto precisi – spiega ancora Simonetta Redaelli -. Chiedono un elettrauto che abbia un po’ d’esperienza e sappia fornire aiuto per l’ammodernamento dell’officina. Un falegname abile nella costruzione di mobili e serramenti e che sappia fornire aiuto sugli attrezzi necessari. Un saldatore che sappia insegnare come saldare piccoli tubolari in acciaio inox. Una persona preparata per avviare una produzione di porte e finestre in alluminio. Una persona qualificata per aggiornare il corso base di elettronica. Una persona qualificata in Plc (Programmable logic controller) per tenere un corso base nella scuola. La durata di questi progetti sarebbe da uno a tre mesi, eventualmente rinnovabili».

Chi volesse rendersi disponibile per queste necessità o proporre la propria candidatura anche per un altro tipo di Servizio tecnico breve può contattare la segreteria dell’Associazione Laici Pime in via Monte Rosa 81 a Milano al numero 02.43.822.374 (oppure 339.80.27.469) e all’indirizzo mail: alp@pimemilano.com.