Covid-19, morte e speranza a San Paolo

Covid-19, morte e speranza a San Paolo

Il Brasile ha registrato 4mila vittime lo scorso 6 aprile, con un bilancio totale di più di 335mila decessi per la pandemia. Tra le città più colpite c’è San Paolo dove le restrizioni del governo non bastano a contenere i contagi. Nonostante tutto questo non si ferma l’impegno dei missionari del Pime nelle periferie, mentre è stata somministrata la prima dose del vaccino cinese al 10% della popolazione

 

Il Brasile continua a sbriciolare, uno dopo l’altro, tristi record che odorano di morte. Lo scorso 6 aprile, in sole 24 ore si sono contati 4.195 decessi, oltre a 86.979 contagi: per la prima volta nella storia di questa pandemia, il colosso del Sud America ha fatto registrare oltre 4mila morti in un solo giorno, con il bilancio totale delle vittime che sale a 336.947, a fronte di 13.100.580 casi accertati.

EMERGENZA – E San Paolo detiene il primato tra le città più grandi e più in sofferenza, confermando di essere l’epicentro brasiliano della pandemia: nel periodo di Pasqua si sono arrivati a contare fino a 1.400 decessi in un giorno, con oltre 26mila nuovi casi positivi. A nulla stanno servendo le restrizioni imposte dal Governatore dell’omonimo Stato, João Doria, e dal Prefetto Bruno Covas: la cosiddetta fase emergenziale, che prevede anche la chiusura di tutte le scuole (anche private) e un coprifuoco in atto dalle 20 alle 5 del mattino, non sta portando i risultati sperati. Anzi, i numeri sono in crescita e il riempimento delle terapie intensive e dei reparti degli ospedali è quasi al limite.

SPERANZA – In questo scenario, con il sistema sanitario al collasso, i missionari del Pime che vivono nella metropoli (e che hanno pianto la morte di due confratelli, padre Toninho e padre Raju), continuano il loro impegno e il loro servizio di animazione e di pastorale nella periferia Sud, una delle aree più densamente abitate e allo stesso tempo più colpite dal virus negli ultimi mesi. La celebrazione della Pasqua, tra riti in presenza e messe online, è stata una nuova occasione per pregare per un popolo e per un Paese che sta pagando un prezzo altissimo in questa epidemia globale.

BUONE NOTIZIE – C’è poi il rovescio della medaglia, o meglio, la notizia positiva. Perché San Paolo è una città di estremi e di opposti che allo stesso tempo si attraggono e si respingono. E così mentre sale il numeri di decessi e contagi, cresce anche quello dei vaccinati. In Brasile sono già state vaccinate 20,8 milioni di persone (con almeno una dose), pari a quasi il 10 per cento della popolazione. Lo Stato paulista è leader in questo ambito e nei prossimi giorni saranno vaccinati i cittadini con 65 e 64 anni di età. Tra le buone notizie di questi giorni c’è anche quella di uno studio che ha confermato l’efficacia del Coronavac, il vaccino cinese testato e fabbricato in Brasile (e anche quello più usato in tutto il Paese), contro la cosiddetta variante di Manaus.

 

Foto: Flickr.com