Un progetto del Museo Popoli e Culture del Pime e dell’Accademia Carrara di Bergamo per fare “incontrare” le proprie collezioni e farle conoscere alle scuole in un’ottica interdisciplinare e interculturale
Che cos’hanno in comune un museo d’arte e uno etno-antropologico? Facile rispondere: infinite storie da raccontare! I dipartimenti educativi del Museo Popoli e Culture del Pime e dell’Accademia Carrara di Bergamo hanno accorciato le distanze con un progetto di valorizzazione e conoscenza interdisciplinare delle rispettive collezioni.
L’idea di “Musei in dialogo” nasce circa un anno fa, quando a causa dell’esplosione della pandemia anche queste strutture hanno chiuso le loro porte, ma non hanno smesso di interrogarsi, credendo nelle potenzialità del patrimonio, delle opere e degli oggetti dei quali sono custodi materiali. Non è un progetto nato a tavolino, ma generato dall’osservazione delle esigenze dei pubblici e da una riflessione sul ruolo delle istituzioni museali, chiamate, oggi più che mai, ad essere presenti e partecipi alla vita della comunità.
L’intento dunque è quello di rimarcare il ruolo strategico dei musei e del patrimonio culturale per l’educazione, per il benessere e la crescita delle persone. Sfruttando quella che sembrava una criticità – essere lontani – abbiamo messo in contatto due collezioni diversissime per osservarle da vicino e scoprirle guardandole da punti di vista inediti. Questa lettura svolta da diverse angolazioni, interdisciplinare e interculturale, ha reso le opere e gli oggetti vivi e inaspettatamente attuali, ricordandoci una volta ancora le potenzialità che custodiscono. A questo punto il lavoro “dietro le quinte” di selezione, studio e accostamento delle opere era diventato così prezioso che abbiamo deciso di metterlo a disposizione del mondo educativo e dei professionisti museali.
Musei in dialogo è diventato quindi sia una proposta rivolta alle scuole, sia un corso rivolto a insegnanti, educatori e operatori del settore. Per quanto riguarda la proposta alle scuole, abbiamo individuato alcuni “temi caldi” dell’attualità, che trovano spazio di confronto e approfondimento in classe, nelle sale espositive, nei luoghi dell’educazione formale e non formale e abbiamo selezionato le opere delle rispettive collezioni che meglio rispondevano all’argomento proposto. I temi che abbiamo scelto sono: natura e sostenibilità ambientale, culture e tradizioni ed educazione civica. Concretamente, gli insegnanti possono prenotare attraverso i contatti dei due musei due visite (on line o in presenza) scegliendo il tema preferito.
Grazie alla conduzione di educatori esperti, le classi scoprono narrazioni e storie che collegano vissuti e vicende apparentemente lontani offrendo nuovi punti di vista per la conoscenza e l’interpretazione del patrimonio in chiave interdisciplinare e interculturale. A loro volta, gli insegnanti che aderiscono alla proposta ricevono delle schede didattiche con approfondimenti sui contenuti degli incontri e suggerimenti di attività per proseguire il lavoro in classe.
Dato il carattere innovativo del progetto, abbiamo inoltre attivato un corso formativo on line rivolto in particolare ai docenti delle scuole secondarie di primo e secondo grado, ma anche a professionisti museali ed educatori, allo scopo di far sperimentare loro in prima persona le potenzialità di questo approccio dialogico. L’interesse nei confronti del corso è stato molto elevato, nel giro di due o tre giorni dal lancio della proposta abbiamo infatti raggiunto il limite massimo di iscrizioni e nelle settimane successive abbiamo ricevuto numerose manifestazioni di interesse, tanto da portarci ad attivare una nuova edizione. Tra marzo e aprile, così, abbiamo coinvolto circa 150 persone, tra cui un centinaio di insegnanti.
Il corso è stato condotto da Lucia Cecio, responsabile dei Servizi educativi di Accademia Carrara, e da chi scrive, e si è articolato intorno agli stessi temi rivolti alle scuole. Durante ogni incontro è stata presa in considerazione un’opera per ciascun museo e, attraverso diverse strategie di partecipazione – le stesse che mettiamo in pratica con le classi -, abbiamo proposto ai partecipanti alcune attività interattive per permettere il loro coinvolgimento attivo.
Il corso ha beneficiato del patrocinio di Anisa, Associazione nazionale insegnanti di Storia dell’arte, grazie al quale la partecipazione dei docenti ha costituito titolo ai fini della formazione.
Infine, Musei in dialogo è stata per noi anche l’occasione di ampliare ulteriormente lo sguardo. Il 26 febbraio abbiamo infatti promosso il corso in una diretta Facebook molto partecipata, all’interno della quale abbiamo invitato tre professioniste, tre voci esperte del mondo dei musei e dell’educazione, per avviare insieme a loro una riflessione sulle potenzialità dell’alleanza tra museo e scuola. Grazie infatti ai preziosi contributi di Laura Colombo, referente di Anisa, Lucia Pini, conservatrice della Casa Museo Bagatti Valsecchi e coordinatrice della Commissione Icom Lombardia, e Franca Zuccoli, professore associato di Didattica ed educazione all’immagine nel Dipartimento di Scienze umane per la formazione presso l’Università Milano Bicocca, abbiamo posto l’attenzione sulle diverse sfaccettature del legame tra le due istituzioni e sui possibili benefici per chi prende parte a questo “gemellaggio”.
A ispirarci, la condivisione di ciò che sottolineava lo storico dell’arte e critico tedesco Aby Warburg: «L’importanza di un’opera d’arte considerata nel suo valore espressivo può essere capita soltanto se il significato religioso, il suo background intellettuale e sociale e le circostanze politiche sono presi in considerazione. Ne deriva che la storia dell’arte non può essere studiata indipendentemente, ma piuttosto nella sua relazione con gli altri rami del sapere, che a loro volta ricevono il loro proprio significato soltanto se considerati in maniera unitaria». Il video del corso è disponibile sul canale YouTube del Centro Pime.
Gli insegnanti interessati a partecipare a Musei in dialogo con le loro classi possono prenotare in qualsiasi momento dell’anno scolastico. Per informazioni: tel. 02.43822379; museo@pimemilano.com