La nostra Campagna annuale dedicata al Paese dell’Oceania si è chiusa con successo: oltre 138 mila euro sono stati inviati in missione per progetti di sviluppo sostenibile. E adesso l’impegno continua
Eccoci di nuovo qui, un’ultima volta, a parlarvi della Campagna che ci ha accompagnati per un intero anno, che ci ha fatto scoprire un Paese lontano, ma inaspettatamente vicino: la Campagna “S142 – Sorella Papua Nuova Guinea. Salviamo la casa comune”.
Con questo mese, infatti, si conclude quest’avventura fatta di storie, esperienze, attività, progetti. Vogliamo ringraziarvi per il prezioso e generoso aiuto che avete donato al Paese dell’Oceania, senza il quale i nostri missionari non avrebbero potuto portare avanti tanti importanti interventi.
A oggi sono stati inviati in missione 138.308 euro, per finanziare cinque progetti di sviluppo sostenibile. Come quello promosso da padre Ralph Jasawala, per creare il “Centro di aggregazione Green di Bogia”. Grazie ai 64.765 euro inviati a sostegno di quest’opera, padre Ralph ha iniziato i lavori di costruzione di un nuovo centro parrocchiale nella missione di Bogia. La struttura, ecosostenibile grazie all’installazione di pannelli solari, sarà luogo di aggregazione e socializzazione e qui verranno avviati vari programmi di sensibilizzazione alla tutela ambientale e alle corrette norme igienico-sanitarie. In parallelo è stata finanziata l’installazione di pannelli solari sulle strutture della missione, è stato montato un serbatoio d’acqua potabile per tutta la comunità e verranno costruiti otto servizi igienici. In questo modo saranno sostenute tredici parrocchie e più di 10 mila persone.
“Acqua per Bosmun” è l’intervento avviato invece da padre Suresh Gorremuchhu. Finanziato per 31.003 euro, prevede l’installazione di quattro serbatoi per la fornitura di acqua pulita e potabile alla missione di Bosmun, la costruzione di tre servizi igienici, tre docce e una fossa biologica e la realizzazione di programmi di sensibilizzazione igienico-sanitaria. Beneficiari sono i cinquemila abitanti di Bosmun.
Presso la parrocchia di Kayan è partito il progetto “Luce a Kayan”. Qui, grazie ai fondi inviati – pari a 12.050 euro -, padre Gaudencio Pereira ha iniziato a installare dieci pannelli solari da 250 w sulle diverse strutture della missione: canonica, chiesa e centro parrocchiale. Verrà così fornita energia elettrica a basso costo e a basso consumo a tutta la missione di Kayan. In parallelo sono stati programmati incontri di sensibilizzazione sulla sostenibilità ambientale coinvolgendo tutta la popolazione (3.700 persone): bambini, famiglie e adulti.
Si chiama “Acqua per l’isola di Konia” il progetto – da 13.234 euro – avviato da padre Dominic Hashda per garantire appunto acqua pulita e potabile alla comunità dell’isola che, sebbene viva circondata dall’oceano, non vi ha accesso. Le attività prevedono l’installazione di quattro cisterne da 9.000 litri ciascuna fornite di filtri per la potabilizzazione e la costruzione di una struttura portante in legno con tetto in lamiera e grondaie per raccogliere l’acqua piovana nelle cisterne. Anche qui saranno organizzati incontri di sensibilizzazione alle corrette norme igienico-sanitarie rivolti a tutti gli abitanti del villaggio.
L’ultimo progetto che ha preso vita grazie ai finanziamenti raccolti è “Acquedotto per Ulutuya”. Qui padre Robert Moe ha appena avviato il programma multisettoriale (da 17.254 euro) che garantirà da bere a 2.500 persone sparse in cinque villaggi.
All’inizio di febbraio le forti piogge hanno provocato un’alluvione che ha distrutto l’attuale vasca di raccolta e danneggiato l’esistente acquedotto che distribuiva acqua potabile ai villaggi limitrofi. Non avendo più accesso a questa fonte, le persone sono costrette a bere acqua purtroppo fangosa, che provoca malattie infettive. A causa di questo – e della mancanza delle medicine per curare le infezioni – molti bambini stanno soffrendo e la situazione sta peggiorando velocemente. Attraverso il progetto padre Robert intende riparare l’acquedotto, ricostruire e ricollocare la vasca di contenimento e sostituire un chilometro di tubi.
Tutti questi interventi, di fondamentale importanza per la sopravvivenza delle popolazioni locali e dell’ambiente naturale circostante, non sarebbero stati possibili senza il vostro aiuto.
Ma l’opera dei missionari del Pime in Papua Nuova Guinea non si ferma qui! Da pochi mesi, proprio in occasione della celebrazione del 170esimo anniversario della presenza dell’Istituto nel Paese, è stato lanciato un nuovo progetto di Sostegno a distanza (numero 4096). L’intervento, avviato nella zona di Kayan, è destinato ai bambini che frequentano gli asili dei villaggi, per garantire loro l’opportunità di ricevere un’adeguata istruzione sin dall’età prescolare. Il progetto si affianca a quello, esistente già da anni nel villaggio di Watuluma (numero 4018), che segue soprattutto i ragazzi della scuola elementare.
Se volete continuare a sostenere l’opera dei nostri missionari in Papua Nuova Guinea e avviare un Sostegno a distanza in questo Paese, contattate il nostro ufficio: adozioni@pimemilano.com; tel. 02 43.822.322. Grazie! MM