Sarà presentato lunedì prossimo presso l’Institut Catholique de Paris e sarà un luogo di ricerca universitaria interdisciplinare, ecumenica e internazionale sul legame tra missioni cristiane, culture, scienze, teologia e spiritualità. Ma anche un crocevia del dialogo tra religioni e geopolitica
«Sviluppare una rete di ricerca universitaria, internazionale, interdisciplinare ed ecumenica intorno alle questioni missionarie e promuoverne la conoscenza». È l’obiettivo del nuovo Istituto di storia delle missioni che viene presentato lunedì a Parigi su iniziativa dell’Institut Catholique de Paris (ICP).
Affiliato all’Unité de Recherche “Religion, Culture et Société”, il nuovo Istituto, che riunisce ricercatori nel campo della storia delle missioni e delle istituzioni impegnate in campo missionario, vuole rispondere, da un lato, alle sfide poste dallo sviluppo dei mezzi di indagine e di comunicazione, dall’altro, alle nuove problematiche sorte in questi ultimi anni.
«Nel corso della loro storia – precisa l’ICP – le comunità cristiane si sono sempre preoccupate che nessun gruppo umano venisse escluso dal Vangelo. Questo è il motivo per cui hanno inviato donne e uomini laddove la Buona Novella era ignorata per diffonderla. Questa storia appartiene alla memoria delle Chiese. Ed è un fattore decisivo nell’evoluzione dei rapporti tra nazioni, culture, società e religioni. Riguarda un’ampia varietà di progetti, iniziative e realizzazioni».
Proprio perché ha a che vedere con vari ambiti e richiede diverse competenze (teologiche, letterarie, scientifiche, artistiche, politiche…), lo studio della storia delle missioni richiede un approccio multidisciplinare e un confronto che si arricchisca di punti di vista diversi. Secondo l’ICP, che ha promosso questo progetto accademico, aperto a tutti coloro che sono interessati all’attualità missionaria e alla storia delle missioni, «questo lavoro multidisciplinare è essenziale per comprendere la situazione attuale delle comunità cristiane e immaginarne le prospettive future».
Soprattutto, però, il nuovo Istituto di Storia delle Missioni vuole essere un luogo di dialogo. Un bene preziosissimo e da promuovere in tutti i sensi e a tutti i livelli.