Si chiama Finis Terrae il nuovo format video realizzato dalla redazione di “Mondo e Missione” con gli studenti della Scuola di giornalismo dell’Università Cattolica. Si parte l’11 gennaio sul canale Youtube del Centro Pime
Raccontare le storie che di solito restano nascoste sotto la superficie del flusso informativo, anche utilizzando i nuovi strumenti della comunicazione, a cominciare dal linguaggio video e dalle potenzialità dei social media. È l’aspirazione da cui nasce il nuovo prodotto informativo realizzato dalla redazione di Mondo e Missione insieme agli studenti della Scuola di giornalismo dell’Università Cattolica di Milano.
Si chiama “Finis Terrae. Storie oltre i confini” ed è un programma video con cadenza quindicinale che, da mercoledì 11 gennaio, vi porterà tante voci dai contesti più caldi del pianeta ma anche da quelle aree di cui nessuno parla e che invece spesso hanno molto da raccontare. Ogni puntata un volto: attivisti e protagonisti della società civile, missionari e personaggi – a volte noti, spesso sconosciuti ai più – che grazie alla loro esperienza personale possono offrire un punto di vista privilegiato per conoscere e comprendere pezzi di un mondo a volte complicato, ma anche aspetti inediti dei grandi temi dell’attualità.
Per parlare di tutto questo abbiamo scelto un format nuovo per la nostra redazione: un video di dieci minuti che sarà diffuso sui canali YouTube del Centro Pime e del progetto Magazine della Scuola di giornalismo, sui nostri siti web ma anche attraverso i profili social delle due istituzioni partner, con l’obiettivo di raggiungere un pubblico più ampio e in particolare l’universo dei giovani.
«Siamo convinti che la nuova generazione abbia voglia di capire meglio ciò che succede nel mondo e sia interessata a incontrare testimoni che con le loro vite stanno portando avanti un cambiamento positivo nella società», afferma padre Mario Ghezzi, direttore del Centro Pime di Milano. «Per questo abbiamo deciso di misurarci con un progetto pensato proprio per parlare anche ai più giovani, senza dimenticare naturalmente tutto il nostro pubblico di riferimento. E abbiamo voluto realizzarlo insieme a dei ragazzi che stanno formandosi per diventare giornalisti, con la convinzione che il loro sguardo fresco offrirà un importante valore aggiunto alla nostra lunga esperienza sul fronte del racconto degli esteri e della missione».
Quella di “Finis Terrae” – un nome che evoca la volontà di oltrepassare i confini, geografici e non solo – è una sfida che appassiona anche la Scuola di giornalismo dell’Università Cattolica, come conferma la coordinatrice Laura Silvia Battaglia: «Siamo da sempre convinti che il giornalismo si faccia con le fonti sul posto, con la competenza e lo studio, ma sperimentando tutti i nuovi linguaggi a disposizione. Per questo, quando il Pime ci ha proposto di esplorare insieme un nuovo format visivo per i social media abbiamo accettato con entusiasmo: lo stesso che hanno mostrato i nostri studenti, una generazione che gira il mondo e non ha paura di abbattere i confini delle esperienze possibili».
Al centro di ogni puntata ci sarà un’intervista: raccolta sul campo o realizzata a distanza, attraverso le nuove potenzialità della tecnologia, ma anche registrata nello studio televisivo del Centro Pime in quelle occasioni in cui avremo l’opportunità di intercettare testimoni in grado di portare un angolo di mondo qui in Italia. Intorno a queste voci, poi, costruiremo infografiche, servizi di approfondimento, animazioni, per confezionare un prodotto (ma anche estratti ad hoc per i social) il più possibile fruibile e interessante.
L’obiettivo è creare rimandi costanti tra tutti i media realizzati dalla redazione di Mondo e Missione: dalla rivista al sito, dalla nostra Newsletter a eventi e conferenze. In quest’ottica, la prima puntata di “Finis Terrae” avrà al centro il volto di monsignor Maksim Ryabukha, la cui storia di neo vescovo nella martoriata area ucraina del Donbass raccontiamo anche all’interno del Primo piano di questo numero: nel video programma vi mostreremo tante immagini della sua attività ma anche mappe dinamiche per inquadrare il contesto storico e geografico e un servizio che illustra in modo semplice le divisioni tra cristiani in Ucraina e Russia.
Tra le prossime puntate, vi anticipiamo già che parleremo di una coraggiosa, giovane libraia di Mosul, in Iraq, e di un politico senegalese che lotta contro la desertificazione nel Sahel. Ma abbiamo in programma di viaggiare anche in Messico, in Myanmar, in Congo… Seguiteci sul web: speriamo che sarà un viaggio appassionante.
Futuri reporter
La Scuola di giornalismo dell’Università Cattolica, riconosciuta dall’Ordine nazionale dei giornalisti, forma professionisti in grado di operare nel settore del digitale, della carta stampata, della radio e della televisione, con un focus particolare sui linguaggi del web e delle nuove tecnologie. Diretta da Marco Lombardi e da Laura Silvia Battaglia, include attività redazionali quotidiane presso le testate edite dalla Scuola e corsi teorici su fondamenti e tecniche della professione, tenuti da professionisti del settore e docenti universitari.