Tra la gente della mia comunità di Ouassadougou, in Costa d’Avorio, la gratitudine è alla base della gioia, ne è la radice vera, e per questo viene messa al primo posto. Anche noi in questi mesi abbiamo molte occasioni per dire: grazie!
Da sempre, per la comunità cristiana di Ouassadougou, dove sto vivendo la mia missione, la gratitudine è alla base della gioia, ne è la radice vera, e per questo viene costantemente messa al primo posto. La gente è grata per ieri, per oggi e per domani, senza che vi siano necessariamente motivi precisi. Mi sono chiesto più volte, però, come facciano a essere sempre così gioiosi, nonostante le tante difficoltà e le molte sfide della vita.
Eppure, una delle parole che sento più spesso pronunciare è kla nella lingua baoulé o kamma in n’gain: ossia “grazie”. Si ringrazia per ogni dono ricevuto, dal più piccolo e apparentemente insignificante al più grande. Nella missione e nei villaggi sento ringraziare per l’aiuto che portiamo, per un gesto di solidarietà o semplicemente per un saluto fraterno. Ad accompagnare questi ringraziamenti c’è sempre una benedizione. Spesso si sente dire: «Grazie per quello che hai fatto. Che Dio ti benedica!». Un ulteriore segno di grande apprezzamento.
Ancora più significativo è il fatto che le persone non dimenticano mai di ringraziare anche a distanza di tempo. E sono sempre pronte a offrire in dono i loro beni, anche quando non hanno quasi nulla. Inoltre, non tengono mai solo per sé questa gratitudine, ma la condividono e la testimoniano incessantemente all’interno della comunità. E così questa testimonianza di gratitudine diventa in qualche modo “contagiosa” e si trasmette da una persona all’altra.
Quest’anno anche la famiglia del Pime non può fare a meno di essere grata. Sono infatti cinquant’anni che i missionari dell’Istituto si trovano in Costa d’Avorio, una presenza che si è arricchita anche di quattro ordinazioni sacerdotali di giovani provenienti da questo Paese. Uno di loro, Richard, appartenente all’etnia n’gain. proviene proprio dalla mia missione di Ouassadougou. Per la nostra comunità è una vera novità e una grandissima gioia. Richard sarà ordinato quest’estate e sarà il primo prete missionario di questa parrocchia. La comunità si sta già preparando per accoglierlo e festeggiarlo.
Per celebrare i cinquant’anni del Pime abbiamo inaugurato anche una grotta dedicata a Maria. Qui i fedeli potranno ora rivolgere anche a lei la loro infinita gratitudine.
Insomma, in questi mesi non sono mancate e non mancheranno le occasioni per festeggiare e per ringraziare. E dunque, kla (o kamma) a tutti!