Dal 14 luglio 9 giovani provenienti da Pucallpa nella Amazzonia peruviana, sono accolti della Diocesi ambrosiana per un’esperienza di gemellaggio che precede la partecipazione alla Giornata mondiale della gioventù. Tra gli incontri dei giovani peruviani anche una visita al Centro Pime di Milano
Sono 9 giovani, 4 ragazzi e 5 ragazze, sono tutti studenti e molto attivi nella loro comunità di provenienza, accomunati dalla voglia e dal desiderio di vivere un’esperienza unica, uniti nella fede: «prima con i loro coetanei italiani e poi con i ragazzi di tutto il mondo a Lisbona per la Giornata Mondiale della Gioventù», spiega suor Giovanna, cappuccina di Madre Rubatto. Hermana Giovi, per i suoi ragazzi.
«Immaginiamo che la valigia, o meglio, lo zaino per quello che è di fatto un cammino di vita oltre che di fede che stiamo compiendo, possa essere riempito di tante esperienze comuni a tutti i giovani del mondo. Ma il nostro viaggio – sottolinea Suor Giovanna – è ancora più speciale: infatti andremo alla GMG sostenuti dall’Ufficio Missionario e dalla Pastorale giovanile di Milano».
In questi giorni i ragazzi sono ospitati dalle famiglie dei giovani del decanato di Paderno Dugnano, dopo essere stati alcuni giorni nelle parrocchie di Lainate e Macherio. «L’idea di un gemellaggio tra la diocesi di Milano e il Vicariato apostolico di Pucallpa, nell’Amazzonia centrale peruviana, per permettere ad alcuni giovani della regione di prender parte alla GMG di Lisbona è nata dall’intuizione dei missionari fidei donum ambrosiani presenti in quella zona – tre sacerdoti e una coppia di laici, Kumar e Marta Galbiati, con la loro piccola Letizia», racconta il fidei donum don Luca Zanta. Che aggiunge: «La Chiesa ci invia come ponti per creare una relazione di scambio tra due Chiese sorelle che possono farsi a vicenda dei doni: fidei donum. Allora quale miglior scambio che quello tra i giovani per partecipare insieme a un evento che rafforza la fede di entrambe le Chiese»?
Il motto di questo gemellaggio scelto dai 9 giovani è “Juntos en la fe” (Uniti nella fede) e – racconta suor Giovanna – «quando è stato loro comunicato che prima di andare a Lisbona avremmo fatto questa esperienza a Milano, erano molto emozionati, qualcuno si è commosso. All’inizio erano anche un po’ intimoriti, come è naturale: qualcuno è la prima volta che usciva da Pucallpa, non solo dal Perù, e difficilmente avranno nuovamente le possibilità economiche per un altro viaggio del genere, che toccherà Italia e Portogallo, passando per la Spagna, e che prima di rientrare in Perù lì porterà per qualche giorno in pellegrinaggio ad Assisi».
«Abbiamo avuto qualche difficoltà di comunicazione, perché solo io parlo un po’ di italiano – chiosa Hermana Giovi -, ma stiamo vivendo un’esperienza forte. Abbiamo conosciuto la realtà milanese e la sua Pastorale giovanile. Ne faremo tesoro riportando alcune pratiche anche nella nostra realtà, sperimentando anche come i giovani qui vivono la loro fede, durante le attività estive». I ragazzi peruviani ieri hanno incontrato anche il Centro Pime di Milano, incontrando i missionari e visitando il Museo Popoli e culture. Per alcuni giorni vivranno con un oratorio ambrosiano l’esperienza estiva della vacanza in montagna, «in uno scambio culturale che sta creando nuove amicizie perché tutti noi condividiamo di fondo lo stesso entusiasmo di una Chiesa dei popoli, che qui è molto radicata, mentre da noi è giovane e ai primi passi nell’organizzazione pastorale», aggiunge Suor Giovanna.
«L’accoglienza dei giovani peruviani nella nostra Diocesi e poi per la Giornata mondiale della gioventù è un’occasione che ci permette di fare esperienza dell’universalità della Chiesa, con linguaggi e modi diversi di vivere la fede, a seconda delle tradizioni e della storia di ogni popolo – sottolinea don Marco Fusi, responsabile del Servizio diocesano a Milano per i Giovani e l’Università -. La Gmg a Lisbona infonderà un cuore missionario che i giovani potranno poi mettere in campo con i loro coetanei. L’incontro con i giovani peruviani sarà un’altra opportunità per crescere ancora di più come giovani missionari dentro le nostre realtà quotidiane e anche con uno sguardo al mondo intero». «Juntos en la fe», come dicono i giovani ragazzi peruviani.