Se le cure verso chi soffre invertono la rotta

Se le cure verso chi soffre invertono la rotta

EDITORIALE

Scrivo nelle stesse ore in cui è riesploso il conflitto in terra di Israele e Palestina. Le immagini sono sconvolgenti. Non posso immaginare come sarà la situazione quando leggerete queste righe. L’amata terra della pace rivive l’ennesimo dramma. Noi non possiamo che pregare e operare per la pace. Ed ora torniamo al numero che avete tra le mani.
Nell’immaginario missionario del secolo scorso il medico Albert Schweitzer ha avuto un ruolo da protagonista. Già un’autorità nel campo degli studi sul “Gesù storico”, lasciò la carriera accademica per recarsi come medico in Africa. Il dottor Schweitzer divenne icona di una vita donata, insieme alla moglie, l’infermiera Hélène Bresslau, con la quale si trasferì nella città di Lambaréné (Gabon). Ricevette il Nobel per la pace nel 1952 e grazie al libro È mezzanotte dottor Schweitzer di Gilbert Cesbron divenne ancora più famoso. Dopo di lui, come lui, una schiera di operatori sanitari ha scelto la missione, a imitazione di Gesù “medico delle anime e dei corpi”. In questo numero potete leggere il capovolgimento di questo fenomeno: il personale medico del Sud del mondo si trasferisce nelle strutture del Nord.
E non senza un grave danno per la gente che rimane priva di assistenza. I dati e le analisi che presentiamo ci fanno addentrare in uno dei numerosi contesti di ingiustizia e disequilibrio del mondo d’oggi. In uno di questi opera il missionario del Pime Sisto Magro, impegnato a rischio della vita al fianco delle popolazioni della foresta amazzonica, a cui vengono sottratte le terre da parte di sfruttatori dell’agrobusiness e dell’esplorazione petrolifera. La destinazione universale dei beni e delle risorse del pianeta è un elemento qualificante della dottrina sociale della Chiesa, ispirata al Vangelo della giustizia e della pace. Questo non ci deve far dimenticare la dimensione teologica, che riprendiamo in un’ottica mediterranea, attraverso il cammino ecclesiale che ha avuto impulso dalle visite di Papa Francesco a Napoli nel 2019 e a Marsiglia lo scorso settembre. Il Mediterraneo, mare protagonista di numerose vicende bibliche, è oggi al centro della tragedia dell’emigrazione.
La teologia mediterranea, che sta muovendo i suoi primi passi, è contestuale: affronta temi come l’immane dramma delle persone morte nelle attraversate; la collaborazione ecumenica con le comunità ecclesiali dell’Oriente cristiano; il cammino di dialogo tra differenti fedi che si affacciano sulle sponde del mare. Marsiglia, in particolare, tra le città mediterranee più significative, è un laboratorio di nuove presenze di testimonianza evangelica che ci interpella tutti.