In occasione della Giornata mondiale dell’alimentazione, dedicata al tema dell’acqua, Papa Francesco invia un messaggio al direttore della Fao, ricordando come «questa risorsa è minacciata da sfide serie in termini di quantità e qualità». Sono 2,4 miliardi le persone che vivono in Paesi con stress idrico; oltre 750 milioni quelle che soffrono la fame. L’Africa il continente più colpito
«L’acqua è vita, l’acqua ci nutre». È lo slogan della Giornata mondiale dell’alimentazione che si celebra oggi 16 ottobre e per la quale Papa Francesco ha inviato un messaggio al direttore generale Qu Dongyu: «La Giornata mondiale dell’alimentazione si celebra in un momento in cui la povertà e lo scoraggiamento non danno tregua a tanti nostri fratelli. Infatti, il grido di angoscia e la disperazione dei poveri dovrebbero risvegliarci dal letargo che ci attanaglia e mettere alla prova la nostra coscienze». Una volta di più il Pontefice mette il dito nella piaga. La fame nel mondo, infatti, non fa che peggiorare: secondo gli ultimi dati dalla Fao, sarebbero circa 750 milioni le persone che nel mondo non hanno la sicurezza alimentare garantita. L’Africa è il continente più colpito, con una persona su cinque che soffre la fame, più del doppio della media globale. E sono ben 2,4 miliardi quelle che vivono in Paesi con stress idrico.
Una situazione che, secondo Papa Francesco, è anche «il risultato di un iniquo accumulo di ingiustizie e disuguaglianze […] Questo si applica non solo al cibo, ma anche a tutte le risorse di base», a partire, appunto, dall’acqua: «L’acqua è vita perché garantisce la sopravvivenza. Tuttavia, attualmente questa risorsa è minacciata da sfide serie in termini di quantità e qualità. In molti luoghi del pianeta, i nostri fratelli soffrono di malattie o muoiono proprio a causa dell’assenza o della scarsità d’acqua».
Non basta però investire di più in infrastrutture, reti fognarie e sistemi igienico-sanitari. Occorre «unire le volontà e raccogliere gli forzi affinché l’acqua sia patrimonio di tutti, si distribuisca meglio e si gestisca in modo sostenibile e razionale». È un appello che il Papa rivolge agli organismi internazionali, ai governi, alla società civile, alle imprese, alle istituzioni accademiche e di ricerca: «Il nostro mondo è interdipendente – ricorda – e non può permettersi il lusso di dividersi in blocchi di Paesi che promuovono i loro interessi in modo spurio e fazioso». Occorre invece «pensare e agire in termini di comunità, di solidarietà, cercando di dare priorità alla vita di tutti e di impedire l’appropriazione di beni da parte di alcuni […]. Oggi, purtroppo, assistiamo a una scandalosa polarizzazione delle relazioni internazionale dovuta alla crisi e agli scontri esistenti».
L’invito, dunque, è a combattere non solo contro la cultura dello scarto, ma anche contro ogni forma di violenza: «Mai come oggi è stato così urgente convertirci in promotori di dialogo e artefici della pace».
IL PIME IN PRIMA LINEA
Per tutto il 2023, il Centro Pime di Milano ha portato avanti la campagna “Non di solo pane”, incentrata sul tema della sicurezza alimentare, con un focus specifico sulle missioni del Pime in Camerun, Ciad e Costa d’Avorio. Questa iniziativa, che si concluderà nelle prossime settimane, ha rappresentato un segno concreto di solidarietà e speranza in occasione del 50esimo anniversario di presenza del Pime in Costa d’Avorio. Sono stati realizzati progetti di sviluppo sostenibile e interventi concreti di promozione della sicurezza alimentare nelle missioni del Pime. Ma sono state portare avanti anche iniziative di sensibilizzazione di bambini, giovani e adulti in Italia sui temi attraverso attività culturali, di educazione alla mondialità e di animazione missionaria.
In totale sono state aiutate sino ad ora 52.900 persone in situazione di insicurezza alimentare; sono stati realizzati 14 pozzi, 11 progetti idrosanitari e moltissime attività formative in campo agricolo in 3 mila villaggi, per un totale di 210.560 euro inviati in missione.
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