Si sono appena conclusi i lavori di posa dei mosaici per la cupola del grande santuario di Aparecida. Un’opera mastodontica nella quale convergono il linguaggio visuale latino-americano e la competenza tecnica italiana.
Un albero della vita piuttosto esotico quello rappresentato all’interno della cupola del santuario di Aparecida in Brasile, la cui decorazione a mosaico è stata ultimata lo scorso ottobre, dopo più di 5 anni di lavoro.
L’artista brasiliano Claudio Pastro infatti – che ha curato tutta l’iconografia degli interni della più grande chiesa mariana al mondo – per la cupola ha progettato il disegno tradizionale dell’albero della vita a cui ha aggiunto però alcuni elementi contemporanei e autoctoni. Intorno ai rami – ai quali secondo l’autore dovrebbero «aggrapparsi» simbolicamente per ottenere salvezza gli otto milioni di pellegrini che ogni anno visitano il santuario – volano infatti uccelli dalle piume coloratissime e i grandi becchi sconosciuti alla sensibilità e all’arte occidentale; mentre al centro, in un grande oculo dorato, ritorna la nota sagoma della colomba che impersona lo Spirito Santo.
Sul caratteristico linguaggio estetico del papà dei mosaici di Aparesida sono stati fatti persino alcuni studi specialistici che hanno riscontrato nelle opere di Pastro il tentativo di attualizzare elementi dell’arte antica per renderli accessibili ai fedeli di oggi, indipendentemente dall’età e dalla classe sociale.
A curare la parte tecnica dell’impresa, invece, ci hanno pensato i posatori dell’azienda italiana Friul Mosaic (non distante da Pordedone), la quale non solo ha fornito le 14mila tessere necessarie per la composizione del mosaico, ma ha anche collaborato alla progettazione e alla posa delle figure sui 2mila metri quadrati della cupola da rivestire.
I brasiliani sperano che l’inaugurazione di questo grande mosaico avvenga per mano di papa Francesco nel corso del prossimo anno, quando il santuario di Aparecida celebrerà il trecentesimo anniversario del ritrovamento da parte di tre pescatori della statuetta miracolosa della Madonna intorno al quale è poi nato uno tra i santuari più visitati al mondo.