Tutte le storie “cucite” in Bangladesh

Tutte le storie “cucite” in Bangladesh

Dall’accoglienza degli studenti alla formazione professionale, sono undici i progetti finanziati dalla Campagna 2024 “Cucire storie, tessere relazioni”, grazie al contributo di tanti amici e sostenitori. Un bilancio positivo non solo in termini di risorse raccolte e inviate in missione, ma anche di legami creati e vite trasformate

Dopo un anno ricco di esperienze e sfide, la Campagna annuale del Centro Pime “Bangladesh24 – Cucire storie, tessere relazioni” sta volgendo al termine, portando con sé un bilancio positivo non solo in termini di risorse raccolte, ma anche di legami creati e vite trasformate.

Oggi più che mai desideriamo esprimere la nostra gratitudine per il vostro prezioso e generoso aiuto, senza il quale i nostri missionari non avrebbero potuto promuovere interventi efficaci volti a offrire a giovani in difficoltà nuove opportunità di crescita e prospettive di un futuro migliore. Con il vostro sostegno, ad oggi sono stati inviati in Bangladesh oltre 200 mila euro per il finanziamento di undici progetti in ambito educativo e sociale, per promuovere la formazione professionale e l’inserimento sociale e lavorativo con un’attenzione particolare verso donne e giovani.

Tra le iniziative più significative realizzate troviamo due opere di padre Dino Giacominelli nella missione di Natore, volte alla manutenzione e gestione degli ostelli della missione. È stata offerta una risposta concreta al problema dell’abbandono scolastico per 83 studenti vulnerabili, soprattutto orfani e minori provenienti da famiglie in difficoltà, preparandoli allo studio e assicurandone il mantenimento grazie alla copertura delle rette scolastiche.

Padre Gian Paolo Gualzetti a Zirani, alla periferia di Dhaka, ha invece avviato la ristrutturazione degli ostelli presso il Centro Gesù Lavoratore. Il progetto prevede il sostegno economico per le spese sanitarie delle famiglie, degli ammalati e dei giovani lavoratori e lavoratrici accolti al Centro, la perforazione di un pozzo per offrire acqua pulita e potabile a quelli ospitati, la ristrutturazione degli immobili e il miglioramento degli spazi ricreativi per i giovani della comunità.

Spostandosi nel Nord del Paese, a Suihari nella diocesi di Dinajpur padre Paolo Ballan si è dedicato al coordinamento di due progetti: il primo con lo scopo di ristrutturare e riqualificare gli ambienti parrocchiali al fine di consentire una maggiore sostenibilità dei costi e di offrire nuove opportunità educative  ai ragazzi e alle ragazze ospiti dell’ostello della missione; il secondo per riqualificare la sede del Centro per bambini e ragazzi con disabilità “Joyjoy”. Questo intervento punta a riqualificare l’attuale edificio, che ospita i 25 giovani, così che il centro sia adeguato alle necessità e sufficientemente ampio per aumentare le sue attività.

Tornando nella capitale, il progetto “Animazione giovanile a Dhaka” portato avanti da padre Bryce Tambo Ndada ha invece garantito la realizzazione di diverse iniziative cruciali per il futuro di 400 giovani della città. Tra le attività principali, l’orientamento e l’accompagnamento professionale hanno rappresentato una priorità, con l’obiettivo di fornire ai ragazzi competenze concrete per affrontare il mondo del lavoro. In particolare, l’erogazione di corsi di informatica ha permesso ai giovani di acquisire abilità tecnologiche sempre più richieste, colmando il divario digitale e offrendo loro nuove opportunità di impiego.

Un ulteriore intervento è stato rea­lizzato da padre Papaiah Marneni presso l’ostello della Novara Technical School, un istituto professionale fondato dai missionari del Pime a Dinajpur. Qui sono state adeguate le infrastrutture essenziali all’interno degli ostelli: è stato possibile installare nuovi ventilatori e un nuovo sistema di illuminazione degli spazi comuni e delle camere, sono stati inoltre ristrutturati i servizi igienici e sistemati gli impianti per l’accesso all’acqua potabile. Nello stesso distretto, i vostri aiuti sono stati utilizzati da padre Gianbattista Zanchi per migliorare le condizioni di vita delle famiglie di etnia santal. Queste famiglie, pur di sopravvivere, erano costrette a risiedere su un terreno di proprietà privata, dove erano ospitate in cambio di lavoro forzato, in una sorta di schiavitù moderna. Grazie all’intervento di padre Gianbattista le famiglie hanno potuto finalmente liberarsi da questa forma di sfruttamento, ottenendo così la possibilità di emanciparsi e migliorare significativamente la loro situazione economica e sociale.

Un’ultima storia che vogliamo raccontarvi riguarda l’impegno di padre Almir Azevedo. Attra­verso il vostro sostegno, padre Almir è riuscito a rinnovare gli edifici della missione di Patajagir, offrendo nuovi spazi per incontri di formazione sociale e socializzazione a beneficio di tutta la comunità e dei giovani della parrocchia.

Come vedete, ogni contributo offerto è stato molto più di una semplice donazione: ha rappresentato un filo prezioso che, intrecciato con la generosità di tanti, ha costruito una rete di solidarietà, capace di trasformare le vite di numerosi giovani in Bangladesh.

Grazie a questo impegno collettivo, non solo abbiamo raggiunto risultati concreti, ma abbiamo anche alimentato la speranza di un futuro più luminoso per tanti giovani ragazze e ragazzi in situazioni di difficoltà e disagio sociale. Vi siamo grati per la fiducia che avete riposto in noi e per l’inestimabile sostegno che avete offerto. Siamo convinti che questo sia solo l’inizio di un cammino di crescita e cambiamento e vi invitiamo a rimanere al nostro fianco, continuando a seguire e supportare i progetti dei nostri missionari. Insieme possiamo affrontare nuove sfide e raggiungere nuovi traguardi, offrendo a tante persone la possibilità di un domani migliore!

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