Fratelli per annunciare il Vangelo della tenerezza

Fratelli per annunciare il Vangelo della tenerezza

A Carugate la promessa definitiva come missionari laici del Pime di Alessandro Albani e Claudio Scotti, destinati al centro “Betlemme” di Mouda in Camerun e a Swarga Dwar, l’ashram dei lebbrosi a Mumbai

 

“Vide due fratelli, Simone, chiamato Pietro, e Andrea…”. Mentre Alessandro e Claudio pronunciano il testo della Promessa definitiva come missionari laici del PIME, si legge questa scritta alle loro spalle, in alto, lungo il cornicione interno della chiesa. È la citazione del Vangelo di Matteo che racconta la chiamata dell’apostolo Andrea, a cui è dedicata la chiesa parrocchiale di Carugate, e di suo fratello Pietro. Sembra quasi stata messa apposta, in questo momento in cui due figli di questa comunità si consacrano per tutta la vita a Dio come “fratelli”. Così vengono chiamati comunemente i missionari laici del PIME, per distinguerli dai membri sacerdoti, i “padri”. Non si tratta di un titolo inferiore, come purtroppo è stato a volte interpretato, come se un fratello valesse un meno di un padre, ma di una espressione profondamente evangelica. Gesù lo ha ribadito con chiarezza: “Voi siete tutti fratelli” (Mt 23,8). Lui stesso, infatti, si è fatto nostro fratello (cfr. Gv 20,17).

“Fratel Alessandro Albani… al Camerun; Fratel Claudio Scotti… all’India”. Annuncia il superiore generale del Pime, padre Ferruccio Brambillasca, leggendo le loro destinazioni al termine della celebrazione. Alessandro tornerà dunque in Camerun come neuropsicomotricista al centro “Betlemme” di Mouda, dove vengono accolti e curati soprattutto bambini con disabilità. Claudio andrà in India, dove ha già vissuto parte della sua formazione, nel centro Swarga Dwar che significa “Porta del cielo”, ashram presente a Mumbai dove vivono persone malate di lebbra. In quanto missionari laici, saranno chiamati a testimoniare il Vangelo con la loro vita, mettendo a servizio della missione la loro professionalità.

Lo ha ricordato padre Ferruccio durante l’omelia. “Cosa faranno Alessandro e Claudio in missione? Innanzitutto dovranno annunciare con le loro vite la tenerezza e la misericordia di Dio… Lo dovranno annunciare non sentendosi superiori, non imponendo le loro idee… Lo dovranno annunciare perdonando gli altri, incoraggiandoli. È proprio così: il volto tenero di Dio è annunciato quando i nostri volti, i nostri linguaggi e le nostre azioni acquistano tenerezza”.

Alessandro e Claudio partiranno nei prossimi mesi per la loro missione, accompagnati dall’affetto di tanti amici che, insieme ai loro nuovi confratelli del Pime, hanno partecipato numerosi alla celebrazione di questa mattina. Oggi, per il calendario, è il primo giorno di inverno ma, dal clima che si respira nella chiesa di Carugate, sembra piuttosto un bel giorno di primavera… missionaria!