Ci sarebbe un accordo per un cessate il fuoco tra le milizie houthi e la coalizione saudita, con la mediazione dell’inviato dell’Onu. Lo stop alle armi sarebbe la premessa per la riapertura dei colloqui di pace, come in Siria
Dopo una delle settimane più sanguinose del conflitto – con l’orrenda strage sul mercato di al Khamis nella provincia di Hajjah – qualcosa adesso sembra muoversi anche nella guerra nello Yemen. Ci sarebbe un’intesa per un cessate il fuoco tra la coalizione a guida saudita e le milizie sciite Houthi, che sarebbe la premessa alla ripresa dei colloqui di pace per una soluzione politica al conflitto. Una guerra che dura ormai da un anno e che – come abbiamo detto più volte – sta lasciando dietro di sé un tributo di sangue pesantissimo nel Paese, con oltre seimila vittime in gran parte civili e un carico inimmaginabile di macerie.
A rilanciare la notizia dell’accordo sono state ieri sera alcune agenzie, citando fonti che a Sanaa hanno partecipato a un incontro con il mediatore dell’Onu, Ould Sheikh Ahmed. Il cessate il fuoco sarebbe la premessa per arrivare, all’inizio di aprile, alla riapertura di un negoziato tra le parti, che il Kuwait si è offerto di ospitare e che potrebbe prendere il via all’inizio di aprile. Già nei giorni scorsi i sauditi avevano in qualche modo messo le mani avanti, con una dichiarazione del portavoce della coalizione impegnata in massicci raid aerei a sostegno del governo del presidente Abd Rabbuh Mansour Hadi. Le maggiori manovre militari – aveva detto il generale Ahmed al-Assiri giovedì, a poche ore dal massacro di al Khamis – stanno per concludersi e la coalizione potrà lavorare su «su piani a lungo termine» per portare stabilità alla nazione.
Pur fatte salve le dinamiche locali del conflitto nello Yemen, non sfugge il parallelismo con la situazione in Siria: anche qui un conflitto impantanatosi per il sostegno di forze esterne, prova ora la via del cessate il fuoco per arrivare a una soluzione politica. Strada che andrà verificata alla prova dei fatti, dal momento che già altri cessate il fuoco annunciati sulla carta si sono poi rivelati inesistenti sul terreno nello Yemen.
Se davvero il negoziato dovesse partire apparirebbe chiara l’inversione di tendenza nel grande conflitto tra sunniti e sciiti che da anni ormai sta attraversando tutto il Medio Oriente, con esiti devastanti per la regione. La Siria e lo Yemen potrebbero diventare il banco di prova di una pace fredda regionale tra i blocchi che fanno capo all’Arabia Saudita e all’Iran, raggiunta più per sfinimento che per convinzione. L’esito più verosimile di un conflitto che nessuno dei due è veramente in grado di vincere, ma che ha lasciato dietro di sé morte, povertà, distruzione e schegge fuori controllo come le milizie legate all’Isis, autrici della strage nella casa delle suore di Madre Teresa.