A Milano il 4 aprile si apre il Festival del cinema africano, d’Asia e America Latina promosso dal COE. Un unicum nel panorama italiano che vuole mostrare il volto artistico dei tre continenti e usare il cinema per superare tutte le barriere culturali.
Al via a Milano la 26esima edizione del Festival del cinema africano, d’Asia e America Latina che tra il 4 e il 10 aprile prossimi proporrà ai cittadini lombardi linguaggi artistici inediti e creativi dai tre continenti. Il festival, che è promosso dal 1991 dall’Associazione Centro orientamento educativo (COE), è un unicum nel panorama cinematografico italiano e non a caso quest’anno l’iniziativa sarà valorizzata da un’inaugurazione d’eccezione presso la sala del teatro dell’arte alla Triennale di Milano.
Il festival – intitolato Designing Futures – si aprirà con la proiezione in anteprima nazionale dell’ultima pellicola girata dal regista Takeshi Kitano, dal titolo Ryuzo and the Seven Henchmen (Ryuzo e i sette compari) per proseguire, poi, con la competizione vera e propria. Il concorso, come ogni anno, si divide in sezioni tematiche: dai Lungometraggi Finestre sul Mondo, dedicata a fiction e documentari dei tre continenti, ai soli Cortometraggi africani. A questi si aggiunge il Concorso Extr’A per i film di registi italiani a confronto con altre culture e quello Flash che raccoglie le pellicole su Africa, Asia e America Latina già riconosciute e premiate dalla critica internazionale.
Infine, due sezioni tematiche riservate una alle migliori commedie, l’altra ai film che riflettono i movimenti rivoluzionari politici, sociali e artistici dell’Africa contemporanea.
In palio un montepremi di circa 11mila euro, ma anche alcune facilitazioni per l’acquisto dei diritti necessari per la distribuzione dei cortometraggi o per la promozione delle opere in Italia a scopo educativo.
Tra le iniziative collaterali al Festival sarà ospitata nel casello ovest di Porta Venezia una mostra fotografica dal titolo «Designing Africa 3.0» con un’ampia selezione di scatti dalla VI edizione del Lagos Photo Festival, il primo festival internazionale dedicato alle arti visuali e alla fotografia contemporanea in Nigeria. L’obbiettivo di queste immagini è dipingere l’Africa non solo come scenario di guerre, fame e malattie, ma anche come fonte d’ispirazione artistica e di rinnovamento per il proprio linguaggio visuale. Degna di nota la serie «[re-]Mixing Hollywood» realizzata dai fotografi Omar Victor Diop e Antoine Tempé, le cui immagini sono direttamente ispirate a scene di grandi classici come Shining o Colazione da Tiffany che hanno influenzato le più diverse civiltà e hanno dimostrato come il cinema possa superare tutte le barriere, geografiche e culturali.