Quest’anno ricorre il centenario della Pontificia Unione Missionaria, fondata dal beato padre Paolo Manna del Pime. Oggi un pellegrinaggio a Ducenta (Ce) ne farà memoria e il 28 ottobre è in programma una grande celebrazione giubilare a Roma.
Rendere tutta la chiesa partecipe della sfida della missione. Con questo obiettivo, il 31 ottobre 1916 , veniva istituita la Pontificia Unione Missionaria, a partire da un’intuizione di padre Paolo Manna del Pime.
Oggi l’anniversario della Pum verrà celebrato con un pellegrinaggio a Ducenta (Ce), sulla tomba di padre Manna nell’ambito dell’Assemblea generale annuale delle Pontificie opere missionarie, che si è aperta il 27 maggio a Roma e si concluderà il 4 giugno. Mentre il centenario vero e proprio sarà celebrato il 28 ottobre a Roma con una giornata di approfondimento: «Stiamo pensando ad una grande celebrazione giubilare al santuario romano del Divino Amore – dice il segretario nazionale Pum padre Ciro Biondi del Pime – invitando rappresentanti dalle diocesi, dai seminari, dagli istituti di vita consacrata; in totale un migliaio di persone».
Il programma ancora in fase di definizione prevede una giornata intera di attività venerdì 28 ottobre con un intervento in mattinata sulla sfida missionaria di papa Francesco e otto testimonianze dalla missione. Nel pomeriggio il giubileo verrà celebrato attraverso l’ingresso dalla porta santa del santuario, la Messa, il mandato ai missionari partenti e, cosa nuova ed originale, l’uscita dalla stessa porta santa, segno del mandato e della partenza missionaria dalla propria comunità al mondo intero.
«L’intuizione carismatica missionaria della Pum, oggi ancora valida e fonte viva per un ripensamento e una radicale riforma, era e, ne è tuttora, la sua intrinseca finalità: tutti i fedeli, tutto il Popolo di Dio, in virtù del battesimo, responsabili per la missione universale e le missioni ad gentes della Chiesa» ha detto il cardinale Fernando Filoni, prefetto della Congregazione per l’evangelizzazione dei popoli, nel suo discorso all’Assemblea generale annuale delle Pontificie opere missionarie il 29 maggio a Roma.
Padre Ciro Biondi considera del tutto attuale il carisma e la funzione della Pum fondata da padre Manna il 31 ottobre 1916 e rimasta sempre abbastanza attiva in Italia: «Tre furono i pilastri della sua spiritualità e teologia tutta rivolta all’animazione missionaria: i sacerdoti ordinati non per una diocesi, ma per tutta la Chiesa; la cooperazione tra le Chiese essenzialmente spirituale ed evangelica, fondata sulle persone prima che sul sostegno economico; l’unità dei cristiani. Queste idee hanno poi ispirato il cammino conciliare e post-conciliare e rimangono in larga parte da realizzare».
In questi anni la “missione” ha visto emergere fenomeni nuovi, come quello dei missionari dalle giovani Chiese verso l’Italia e l’Europa. Attualmente sono circa 1.100 i sacerdoti stranieri impegnati nella pastorale nel nostro Paese, mentre sono solo circa 500 i sacerdoti italiani all’estero compresi i laici missionari inviati dalle diocesi: «Abbiamo sbagliato a credere che la nostra gente e le nostre comunità sarebbero rimaste cristiane per sempre. L’annuncio del Vangelo è un fatto mai concluso» afferma padre Ciro, secondo il quale la chiesa occidentale dovrebbe rinnovare il proprio stile pastorale: «Facciamo fatica e spesso non comprendiamolo lo stile immediato, creativo e aderente alla vita di papa Francesco – afferma -. La Chiesa deve naturalmente proclamare e difendere la verità, ma ancor più offrire alla gente un ambiente accogliente e familiare che aiuti tutti ad abbracciarla senza avvertirla come un ideale lontano e per pochi».
Il centenario della Pum dovrebbe anche segnare l’inizio di un processo di ripensamento dell’Opera: «Non dobbiamo temere l’urgente necessità di riformare insieme la Pontificia Unione Missionaria e con essa dare impulso alle altre Pontificie Opere» ha sottolineato il cardinale Filoni. In questo rinnovamento della coscienza della missione oggi alla Pum potrebbero essere specificamente assegnati «compiti di formazione permanente e missionaria a servizio delle giovani Chiese nelle loro istanze più diversificate. Organismi, allocati presso la Congregazione per l’Evangelizzazione dei Popoli, con finalità da sempre formative missionarie, potrebbero servire, in modo nuovo, all’animazione missionaria anche delle chiese di più antica tradizione cristiana, grazie al lavoro di formazione permanente missionaria che la Pum, insieme alle altre tre Opere Pontificie, di cui ne è l’anima, potrebbe offrire alle giovani Chiese».
*La Pum in breve: L’Unione Missionaria, anima delle altre Opere Missionarie, è un’associazione di clero, religiosi/e e laici, che si propone di suscitare nella Chiesa la passione per la missione, di contribuire alla formazione missionaria e a spingere le comunità cristiane a cooperare e prendere parte attiva all’attività di evangelizzazione. Sito PUM