Cos’è un credito subprime? E un bolla speculativa? Un bailout? Esce oggi in libreria “Non con i miei soldi”, un manuale per orientarsi nel mondo della finanza, le cui dinamiche riguardano tutti da vicino.
«La finanza oggi ci riguarda tutti. La questione non è se ci interessi o meno, questo conta poco. La finanza è una piattaforma infrastrutturale fondamentale per il mondo in cui viviamo. Come la rete elettrica, gli acquedotti, internet o decine di altri servizi di cui abbiamo bisogno». Lo scrive Ugo Biggeri, presidente di Banca Etica nell’introduzione di “Non con i miei soldi” edito da Altreconomia in collaborazione con Banca Etica, un sussidiario per un’educazione critica della finanza che parte da un’idea semplice: non bisogna relegare la finanza agli economisti, ma è possibile capire come funzionano le cose, e cambiarle.
La finanza, anche dopo la crisi del 2008, ha continuato ad accaparrarsi una quota spropositata di profitti. Il settore finanziario negli ultimi anni ha rappresentato circa il 7% del Prodotto interno lordo statunitense, ma ha assorbito il 29% dei profitti. «Da un lato – scrivono gli autori, Ugo Biggeri, Andrea Baranes, Andrea Tracanzan e Claudia Vago – Stati e banche centrali continuano a inondare di liquidità banche private e finanza; dall’altro, investimenti che sarebbero tanto essenziali quanto urgenti non trovano i capitali necessari. Basterebbe pensare alle questioni climatiche, alla riconversione ecologica dell’economia, alla mobilità sostenibile, l’efficienza energetica, la ricerca e la formazione».
Il libro nasce come prosecuzione dell’omonima campagna Non con i miei soldi! un progetto di Banca Popolare Etica e Fondazione Culturale Responsabilità Etica, nata nel 2011 dai soci e clienti di una banca “insolita”, per educare in modo critico alla finanza e raccontare non solo che cosa “non va” nella finanza globale, ma che non tutte le banche sono uguali e che tutti possiamo fare qualcosa di concreto per costruire un futuro diverso.
Una conoscenza più approfondita dei meccanismi della finanza aiuta anche ad essere consumatori più consapevoli: «I nostri soldi, depositati in banca o affidati a un gestore finanziario, non dormono. Anzi, sui moderni mercati non dormono mai. Vengono impiegati per comprare, commerciare o finanziare qualcosa, che sia una cosa reale come un paio di scarpe o una quota di una qualche scommessa organizzata da un computer dall’altra parte del mondo».
«I nostri risparmi, incanalati tramite conti correnti, fondi pensione e di investimento, possono avere un enorme impatto, tanto in positivo quanto in negativo. Possono essere impiegati per l’economia locale o finire in qualche paradiso fiscale, sostenere la cooperazione sociale e l’agricoltura biologica o il commercio di armi, e via discorrendo. Perché, una volta giunti nel sistema finanziario, mi comporto come se non fossero più soldi miei?».
Per approfondire: Altreconomia
Mondo e Missione ha dedicato uno speciale al tema della finanza responsabile. Per leggerlo clicca QUI