Animale stranissimo e raro, l’okapi diventa protagonista di un libro per ragazzi promosso dal Coe sulla ricchezza della diversità e il valore del dialogo
Okapi? Che cos’è l’okapi? Molto pochi, probabilmente, saprebbero rispondere. Forse qualche appassionato d’Africa. Non tutti però. Perché l’okapi sta solo in Repubblica Democratica del Congo. Anzi, sta solo in una regione precisa di questo enorme Paese. Ma per le sue peculiarità questo animale – perché è di questo che si tratta – può avere un valore universale: un perfetto mix di specie, un dono della natura, un essere stranissimo e raro, simbolo della ricchezza della diversità e del valore del dialogo.
È per questo che l’okapi è diventato protagonista di una storia, a cavallo tra due continenti – l’Europa e l’Africa – e due lingue – l’italiano e il francese. “E tu chi sei? Et toi, qui es tu? L’okapi” è il titolo di un libro promosso dal Centro orientamento educativo (Coe), in collaborazione con Galleria Melesi (Bellavite Editore), con testi di Dino Ticli e immagini di Gianni Cella.
«L’okapi – spiega l’autore – è un giraffide con l’aspetto così particolare da poter essere considerato una metafora vivente: le sue zampe ricordano quelle delle zebre e degli asini selvatici, il suo mantello quello delle antilopi, la sua testa quella della giraffa. Un insieme di caratteri morfologici ben riusciti che gli permettono di mimetizzarsi nella foresta dove vive da tempi remoti. Per questo rappresenta molto bene il concetto di diversità come risorsa».
In altri termini, il messaggio che passa attraverso questo libro è che nessuno può ritenersi perfetto; anzi, è proprio dall’essere in grado di riconoscere le proprie imperfezioni – oltre che ad attingere alle ricchezze che ogni persona e ogni popolo racchiudono in sé – che si può tendere verso l’armonia e la perfezione.
Ma questo libro – originale proprio come l’animale che ne è protagonista – ha un valore non solo culturale, ma anche di solidarietà. È con questo spirito, infatti, che il Coe opera in Repubblica Democratica del Congo dal 1980, con progetti di cooperazione rivolti in particolare a bambini e giovani in campo educativo e culturale. Anche questo libro, dunque, ha lo scopo di stimolare la conoscenza e l’apertura reciproche verso mondi e persone diversi. Qui, in Italia, per essere protagonisti sempre più responsabili dell’accoglienza di moltissimi migranti (tra i quali tantissimi africani) che bussano numerosi alle porte di casa nostra. Là, per imparare a conoscere con più consapevolezza il più vasto mondo.
Con la vendita dei libri in Italia, infatti, il Coe potrà far arrivare copie di questo testo anche alla scuola materna “St. François” e alla scuola elementare “Angela Andriano” di Rungu, un villaggio della Provincia Orientale, al Centro di Animazione Socio-Culturale (Casc) di Tshimbulu, nel Kasai Centrale, e al Centro per bambini di strada “La Benedicta” nella capitale Kinshasa.
In questo modo, spiega la presidente del Coe, Rosella Scandella, «il piccolo lettore italiano e il piccolo lettore congolese saranno compagni di avventura nello scoprire la storia dell’okapi. E potranno diventare amici, consapevoli dell’importanza di valori come l’identità, l’accoglienza e la fratellanza».