Dopo don Lorenzo Milani, anche don Primo Mazzolari viene tradotto in cinese su iniziativa di due missionari del Pime, che il 21 e 22 maggio presenteranno l’’edizione cinese di “Tu non uccidere” a Hong Kong
Fra un mese, il 20 giugno 2017, Papa Francesco visiterà le tombe di don Primo Mazzolari e don Lorenzo Milani, rispettivamente a Bozzolo (Mantova) e Barbiana (Firenze). Per chi abbia anche solo un po’ di familiarità con l’emarginazione e la condanna subite da questi due parroci controcorrente, si tratta di un evento davvero inaspettato e straordinario. Vale, da solo, come una nuova enciclica.
Con la sua visita alle tombe dei due parroci, Papa Francesco vuole, evidentemente, andare al di là del modello di pastore del popolo di Dio ereditato dal XIX secolo, e rappresentato quasi esclusivamente dal Curato d’Ars, Giovanni Maria Vianney. C’è bisogno di proporre anche altri modelli, preti che abbiano affrontato le sfide sociali e ecclesiali della modernità e del nostro tempo, rimanendo ancorati alla testimonianza evangelica e alla vita della gente semplice e povera.
Anche a Hong Kong, dunque, nei giorni 21 e 22 maggio, si parla di Mazzolari e Milani. L’occasione è la presentazione della traduzione cinese di “Tu non uccidere” (1955), il testo profetico di don Primo Mazzolari (1890-1959), conosciuto come il “parroco d’Italia”. Si tratta di un testo fortemente evangelico, sul tema della pace e della non violenza, che ha anticipato il Concilio Vaticano II.
L’evento di domenica 21, presso la sede della commissione Giustizia e Pace della diocesi, presenziato da Jackie Hung e dal sottoscritto, è introdotto da un messaggio portato di persona dal vescovo della città, il cardinale John Tong. Viene proiettato anche un docufilm a cura di Lenny Kwok, su come le figure di Mazzolari e Milani continuino a ispirare anche l’azione di alcuni missionari del Pime, di cristiani e di altre persone solidali a Hong Kong.
Per l’occasione, verranno riproposti al pubblico anche i testi di don Lorenzo Milani (1921-1967) tradotti in cinese a cura di Jackie Hung, attivista di Giustizia e Pace, di padre Franco Mella del Pime e del sottoscritto. Si tratta della celeberrima “Lettera ad una professoressa” e di “L’obbedienza non è più una virtù”.
Il 22 maggio, lunedì, presso la Pime House, l’evento sarà proposto anche alla comunità di lingua italiana, alla presenza del Console d’Italia Antonello De Riu e del rappresentante della Santa sede Ante Jozic.
Ai due eventi interviene una delegazione della diocesi di Cremona, la Chiesa d’origine di don Mazzolari, che quest’anno inizia il processo di beatificazione del parroco di Bozzolo. A guidare la delegazione è il presidente della “Fondazione don Primo Mazzolari”, don Bruno Bignami.
“Tu non uccidere” è forse il più famoso e controverso libro di Mazzolari, inizialmente pubblicato anonimo per la censura ecclesiastica nei suoi confronti. È diventato un classico, un testo di riferimento per la promozione della pace, del dialogo, della non violenza e il rifiuto della guerra nella società e nella Chiesa. Sono passati sessant’anni, ma il rifiuto della guerra e della violenza da parte di Mazzolari, il suo sostegno all’obiezione di coscienza contro ordini criminali da parte di autorità militari o politiche, è ancora oggi molto significativo. Il mondo non è migliore di allora, e sembra che si impari mai dalle tragedie della storia.
La “teologia della pace” proposta da Mazzolari è rilevante oggi anche a Hong Kong e in Cina. Le parole di Mazzolari sono davvero contemporanee: «La pace è il dono più fragile. C’è molto poco che possiamo fare per assicurarlo. Ma facciamo il poco che possiamo fare con tutto il nostro cuore. Seguiremo così un cammino che non solo è il più vicino al Vangelo ma anche il meno assurdo».
Quando, nel febbraio del 1958, le autorità del Vaticano decisero di ritirare il libro, Mazzolari obbedì senza recriminazione. Lo stesso fece don Milani, quando nel 1959 fu ritirato dal commercio il suo “Esperienze pastorali”. Pochi anni dopo, 500 copie di “Tu non uccidere” furono distribuite ai Padri del Concilio Vaticano II, contribuendo al dibattito sulla guerra nella costituzione pastorale Gaudium et Spes.
“Tu non uccidere”
L’edizione cinese di “Tu non uccidere” è stata curata da Gianni Criveller, missionario del Pime; tradotta da Bibiana Wong, con la revisione di Jackie Hung e Franco Mella. Il libro è pubblicato dalla Fondazione di Primo Mazzolari (Cremona), dalla Commissione di Giustizia e Pace e dai Missionari del Pime di Hong Kong.