Quest’anno 84 ragazzi e ragazze trascorreranno un mese in missione. In agosto la carovana verso la Gmg di Lisbona e il campo di animazione di strada in Campania
Ottantaquattro zaini in partenza per ogni continente, sulle spalle di altrettanti ragazzi e ragazze. Dopo gli anni segnati dalle difficoltà della pandemia, l’estate 2023 sarà quella della ripresa a pieno regime per le esperienze Pime con i giovani italiani in missione. Si tratta, in realtà, di una ripresa iniziata già da tempo: vivere un mese con chi ha scelto di donare la propria vita per l’annuncio del Vangelo, infatti, non è un’esperienza a sé, ma il cuore di un cammino. E dunque gli 84 amici che quest’estate partiranno con Giovani e Missione e con Missione Exposure – il percorso realizzato dal Pime con gli studenti dell’Università Cattolica – già da ottobre hanno cominciato a prepararsi a vivere quest’esperienza che proseguirà poi anche l’anno prossimo, con una rilettura vissuta insieme. Queste, però, sono le settimane in cui ciascuno riceve la propria “destinazione”, cioè l’indicazione concreta del Paese e della missione dove a coppie (o piccoli gruppi) da luglio vivranno quest’iniziativa. Dunque l’attesa cresce. «Sì, si riparte. E forse mai quanto nel cammino di quest’anno di Giovani e Missione abbiamo visto la voglia dei giovani di mettersi in gioco», racconta padre Alessandro Canali, missionario del Pime, responsabile dei cammini di animazione.
Tra le novità vi sono delle destinazioni inedite: alcuni giovani, per esempio, andranno in Ciad, che come raccontavamo nello scorso numero di questa rivista è una delle missioni più recenti aperte dal Pime. Un’altra novità è il Vietnam, dove l’accoglienza sarà presso una comunità di suore scalabriniane. Ma al di là dei singoli luoghi, ciò che conta davvero è lo sguardo: «Ai ragazzi – continua padre Alessandro – auguro sempre che sia un’occasione per scoprire che la vita è qualcosa di più di ciò scandisce le loro giornate. Lasciare che la missione apra orizzonti nuovi, nelle sue gioie, ma anche nelle difficoltà che fanno parte dell’esperienza. Auguro loro che attraverso gli incontri che faranno questo mese li stupisca, indicando altre strade nel modo in cui ciascuno sceglie di amare».
Oltre che dalle partenze dei ragazzi di Giovani e Missione, però, l’estate 2023 del Pime sarà comunque scandita anche dalle altre proposte. Prima tra tutte la partecipazione alla Giornata mondiale della gioventù di Lisbona, con una marcia di avvicinamento lenta attraverso il Sud dell’Europa che inizierà già il 27 luglio e durerà fino al 10 agosto. «Saremo in 70 – racconta ancora padre Canali – e faremo tappa innanzitutto a Ventimiglia per porci la questione la questione dei confini, che noi potremo passare tranquillamente ma che per altri costituiscono una barriera invalicabile. Poi andremo a Marsiglia, una città che ci ha colpito tantissimo per la sua storia di crocevia: la incontreremo in tutti i suoi volti, lasciandoci guidare dai gesuiti che hanno una presenza tra i rifugiati, dalla Caritas, dalle Discepole del Vangelo che promuovo un campo estivo per i bambini nelle zone più difficili. In Spagna ci fermeremo a Barcellona, andando a cercare quello che i turisti di solito non vedono. Per esempio la chiesa medievale di Sant’Anna, divenuta un punto di riferimento per la pastorale degli homeless. A Madrid, invece, saremo ospiti di una parrocchia in periferia, prima di fare rotta verso Lisbona per l’incontro con il Papa insieme agli altri giovani di tutto il mondo». Nell’estate dei giovani con il Pime c’è però anche un’altra proposta che di anno in anno sta diventando sempre più significativa: il campo di animazione di strada in Campania. Quest’anno si terrà dal 17 al 29 agosto e si rivolge ai ragazzi e ragazze dalla terza superiore fino ai 23 anni. Facendo base nella casa di Ducenta, nella diocesi di Aversa, coinvolge sia i ragazzi della zona sia altri che arrivano appositamente dal resto dell’Italia. Nei primi quattro giorni si riflette insieme a partire da un tema, quest’anno il racconto del Vangelo di Luca sulla pesca miracolosa di Gesù.
Alle meditazioni si affiancano anche alcune testimonianze significative dal territorio. Poi, però, sono i ragazzi stessi a restituire quanto stanno vivendo, nella forma di uno spettacolo che viene proposto nelle piazze. Una proposta semplice: qualche breve scenetta, balli, un po’ di giocoleria per stare insieme in allegria, ma con un messaggio da trasmettere.
«Abbiamo ormai alcuni luoghi fissi dove lo proponiamo ogni anno – racconta padre Canali – sul lungomare di Napoli e a Pozzuoli. Ma prevediamo sempre anche due o tre giorni per una trasferta più lontano, in qualche altra realtà dell’Italia meridionale che quest’anno stiamo ancora individuando. Alla mattina i ragazzi vanno in giro a invitare la gente per lo spettacolo. Poi nel pomeriggio celebriamo la Messa e alla fine il gruppo si divide in due: ci sono quelli che quel giorno propongono lo spettacolo e gli altri che accompagnano stando in preghiera davanti all’Eucaristia, che portiamo con noi in piazza». L’accoglienza è sorprendente: «Si fermano in tanti al nostro spettacolo – continua il missionario -. La cosa che colpisce tutti è l’entusiasmo dei ragazzi: sono loro ad aver a cuore il messaggio da trasmettere. L’animazione dura un paio d’ore e si conclude con l’invito a unirsi a noi per l’adorazione. E c’è sempre qualcuno che resta».
Per informazioni: centropime.org