Filippine, un ponte per ogni isola

Filippine, un ponte per ogni isola

La Campagna annuale del Centro Pime di Milano sosterrà interventi pastorali e sociali per costruire ponti di solidarietà e speranza verso le comunità più emarginate

I primi missionari del Pime arrivarono nelle Filippine nel 1968, in un periodo segnato dalle innovazioni del Concilio Vaticano II e dalle proteste globali del Sessantotto. Da subito, la missione si rivelò una sfida complessa ma necessaria, con un impegno che prosegue da oltre cinquant’anni. Sin dall’inizio, i missionari hanno lavorato a stretto contatto con la Chiesa locale, dedicandosi soprattutto all’attività pastorale e al dialogo interreligioso tra le comunità cristiane e musulmane. Si sono inoltre schierati a difesa dei diritti delle popolazioni tribali, spesso emarginate e minacciate nella loro esistenza.

Negli anni, di fronte all’emergere di nuove esigenze, il raggio d’azione si è progressivamente ampliato. «All’inizio gran parte del lavoro che facevamo era pastorale, a fianco di fedeli che vivevano la loro fede semplice nelle manifestazioni comuni di religiosità popolare», racconta padre Peter Geremia, nelle Filippine dal 1972. «Però sentivo che non era abbastanza…». È cresciuto così anche l’impegno concreto in campo sociale attraverso attività come la distribuzione di cibo e medicinali, il sostegno all’educazione dei bambini, la costruzione di servizi igienici e molto altro.

Nonostante le molteplici difficoltà, i missionari del Pime non hanno mai smesso di operare con coraggio, anche durante il regime di legge marziale imposto dal presidente dittatore Ferdinand Marcos, dichiarato nel 1972 e durato 14 anni. Diversi, in questi decenni, sono stati i missionari arrestati, espulsi o persino uccisi poiché ritenuti “poco graditi”, come padre Tullio Favali (1985), padre Salvatore Carzedda (1992) e padre Fausto Tentorio (2011), martiri per la loro testimonianza di fede e giustizia.

Oggi, la presenza del Pime nel Paese del Sud-est asiatico continua ad affrontare nuove sfide. Molte delle zone in cui operano i nostri missionari sono caratterizzate da povertà estrema, instabilità politica, insicurezza alimentare e disastri naturali. Le comunità faticano ad accedere ai servizi di base, come sanità ed educazione, ma ciononostante l’impegno dei missionari non si arresta, anzi, avanza coraggioso, nella consapevolezza che c’è ancora molto da fare.

Proprio in risposta a queste urgenze il Centro Pime di Milano ha deciso di lanciare per l’anno alle porte la nuova Campagna Filippine25. Un ponte per ogni isola (codice S150), con l’obiettivo di sostenere gli interventi dei missionari in loco, continuando il cammino avviato più di mezzo secolo fa a sostegno e in aiuto alle comunità più emarginate attraverso un apostolato che promuova lo sviluppo umano integrale, combinando catechesi e aiuto concreto ai più poveri.

I 16 missionari del Pime attualmente impegnati nelle Filippine operano nelle diverse isole che compongono il Paese; principalmente nell’area metropolitana di Manila, nella provincia di Laguna e nelle diocesi di Zamboanga, Siocon e Kidapawan nell’isola di Mindanao, dove le condizioni di vita delle popolazioni tribali sono tra le più difficili dell’arcipelago.

«Non volevo limitarmi alla gente del centro, la cosiddetta población, ma raggiungere anche i villaggi periferici, i barrios – racconta ancora padre Peter Geremia -. Chiesi a dodici uomini di buona reputazione di costituire un “gruppo apostolico” per programmare e pregare insieme, preparare la liturgia domenicale da condividere poi con le comunità periferiche. Non le chiamavamo ancora così ma di fatto erano le prime “comunità cristiane di base” che poi si sarebbero diffuse soprattutto al Sud, nell’isola di Mindanao».

La Campagna Filippine25 si impegnerà a sviluppare ulteriormente questa missione promuovendo progetti in ambito pastorale e sociale con l’obiettivo di costruire appunto “ponti” di solidarietà e speranza, capaci di raggiungere queste comunità emarginate e spesso dimenticate. Tra le priorità degli interventi ci saranno l’assistenza a malati e anziani, il supporto allo studio per i ragazzi emarginati, la formazione di giovani, operatori pastorali e catechisti e la distribuzione di cibo e medicinali nelle aree più disagiate.

Con il vostro aiuto, i missionari potranno avviare e realizzare nuove iniziative e opere a supporto delle comunità locali. La Campagna Filippine25 verrà sostenuta da tutte le aree del Centro missionario e sarà rivolta alla promozione e al finanziamento di attività sia in missione, sia in Italia: dalla comunicazione attraverso i nostri media alla promozione degli eventi, dagli interventi educativi nelle scuole alle esposizioni al Museo Popoli e Culture, dall’animazione missionaria dei giovani alle letture proposte dalla Biblioteca.

In occasione del Santo Natale ti chiediamo di offrire il tuo sostegno alle comunità filippine emarginate, al loro sviluppo e al loro futuro. Grazie!

 

DONA ORA

Sostieni la Campagna S150 – Filippine25. Un ponte per ogni isola: contribuirai a realizzare interventi di assistenza a malati e anziani, supporto allo studio per giovani in difficoltà e distribuzione di cibo e medicinali nelle aree più periferiche e disagiate. Puoi donare online su dona.centropime.org/filippine25 (con carta di credito, PayPal e Satispay), con bonifico bancario all’Iban IT89M0623001633000015111283 o con il bol­­­let­ti­no postale allegato alla rivista (causale: S150-Filippine25).