Verrà inaugurata domani mattina, sabato 13 febbraio, la nuova sede di Radio Sol Mansi, la più importante emittente dal Paese, fondata e sostenuta dal Pime. Padre Zamberletti: «Così saremo ancora più efficaci nel rompere l’isolamento e nel creare ponti»
È un frutto della guerra e un seme di pace. E da domani, Radio Sol Mansi – “Il sole sorge” – risorge anch’essa a nuova vita. Verrà, infatti, inaugurata a Bissau la nuova sede di quella che è diventata la più importante emittente nazionale, promossa e sostenuta dal Pime. Una grande soddisfazione per l’attuale direttore, padre Alberto Zamberletti, ma anche per il suo fondatore, padre Davide Sciocco, attualmente vicario generale dell’Istituto.
Radio Sol Mansi è nata in uno dei momenti più drammatici della storia delle Guinea Bissau, quando, tra il 1998 e il 1999, questo minuscolo e inquieto Paese, scosso da continui colpi di Stato, è precipitato in una vera e propria guerra civile. Due anni di inferno, che hanno fatto sprofondare uno dei Paesi più poveri e arretrati al mondo negli abissi della violenza e della disperazione.
«Durante la guerra – ricorda padre Davide – non potevo smettere di interrogarmi sul ruolo negativo svolto dai media locali e di indignarmi per il loro contributo nel fomentare le violenze e nel diffondere l’odio. Mi sono detto che se i media potevano avere un potere così grande nel fare il male, perché non potevano essere usati positivamente anche per promuovere il bene?».
Tra mille fatiche e difficoltà, cominciava in un piccolo studio di Mansoa quella che allora era una piccola radio, ma già rappresentava un importante segno di resistenza e voglia di riscatto.
Informazione e formazione ne sono sempre state le colonne portanti, insieme alla musica e all’intrattenimento. Il tutto portato avanti con molta serietà. Radio Sol Mansi – che si è trasferita successivamente nella capitale a Bissau – è diventata così sempre più popolare: un punto di riferimento per la popolazione, che un po’ alla volta è stata raggiunta sin nelle zone più remote del Paese. Ma anche per le molte espressioni della società civile locale e internazionale, Radio Sol Mansi è diventata un partner imprescindibile per diffondere programmi di sensibilizzazione e formazione. Anche se non sono mancati coloro che hanno cercato di metterla a tacere, come è successo nel 2012, dopo l’ennesimo colpo di Stato militare.
«La radio ha potenzialità enormi in un Paese come la Guinea Bissau – conferma l’attuale direttore, padre Alberto Zamberletti – perché con i programmi di informazione, ma anche con il linguaggio della musica e l’animazione offre vasti spazi per parlare alla gente, anche a quella più lontana e isolata, che non ha accesso ai centri formativi, e tante volte nemmeno alle scuole elementari».
Per questo, la radio promuove programmi su vari temi: dall’agricoltura all’educazione alimentare, dalla lotta all’Aids (per la quale è stata anche premiata) alla promozione della donna.
Ora, grazie alla nuova sede e ai nuovi studi, Radio Sol Mansi sarà ancora più efficace nel rompere l’isolamento e nel creare ponti: ponti di contatto tra il centro e la periferia, tra la città e le zone rurali, ancora molto isolate e abbandonate, ma anche tra culture e religioni differenti, in un Paese dove sono presenti numerose etnie e diverse fedi. E poi, ponti con il resto del mondo. «Se si vuole il progresso dell’Africa – sostiene padre Alberto – occorre che questo continente abbia la possibilità di sapere cosa accade anche al di fuori di qui e verso dove cammina l’umanità».
Anche per questo, il Centro Pime di Milano continua a camminare a fianco di Radio Sol Mansi, sostenendo i suoi sforzi per diventare uno strumento sempre più professionale, valido e aperto al mondo.
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