Una grande festa, un bel momento di gioia condivisa. Padre Davide Carraro, missionario del Pime, viene ordinato oggi vescovo di Orano in Algeria. «Mi sento molto accompagnato in questo cammino al servizio dei cristiani e in dialogo con il mondo musulmano»
Una grande partecipazione, un bel clima di amicizia e di collaborazione. La piccola cattedrale di Orano è gremita di persone provenienti da ogni angolo dell’Algeria per la cerimonia di ordinazione di Davide Carraro, missionario del Pime che oggi viene consacrato vescovo in quella che fu la diocesi di Pierre Claverie, il vescovo-martire ucciso il primo agosto 1996, ultimo dei 19 martiri cristiani degli anni Novanta.
Circa 800 persone, quasi la metà musulmani, hanno abbracciato il neo vescovo, originario di Treviso, 47 anni proprio oggi, dal 2007 in Algeria, dove ha vissuto nelle tre delle quattro diocesi presenti nel Paese: a Touggourt, nel deserto, prima presenza del Pime nei luoghi nei luoghi di petite soeur Madeleine e delle Piccole Sorelle; Algeri, la grande e caotica capitale algerina, dove è arrivato nel 2019 e dove nel 2022 è stato nominato vicario generale; ed ora Orano, nell’ovest, una diocesi vastissima, con 7 milioni di abitanti, e un “piccolo gregge” di cattolici di circa 400 fedeli, in gran parte studenti e migranti subsahariani.
C’erano proprio tutti oggi a festeggiare il neo vescovo. Alcuni sono arrivati da luoghi remoti, dopo lunghissimi viaggi in autobus per mostrargli la loro vicinanza e amicizia: «Mi sento molto accompagnato in questo cammino al servizio della Chiesa algerina e di questo Paese – dice Carraro -. In fondo qui ci sentiamo una grande famiglia. Il Paese è vastissimo e le distanze sono enormi. I pochi cattolici sono sparsi negli angoli più sperduti, ma molte congregazioni sono presenti nelle diverse diocesi e anche questo aiuta a mantenere i legami e a creare un senso di unità».
Anche in questa occasione, tuttavia – così come per la cerimonia di beatificazione dei 19 martiri cristiani d’Algeria che si era svolta sempre a Orano nel dicembre del 2018 – c’erano anche moltissimi amici musulmani: «Sono le persone con cui condividiamo la nostra vita ogni giorno, persone che ci vogliono bene e a cui vogliamo bene», dice il vescovo.
Anche la celebrazione di oggi, così come la veglia di ieri, non poteva non svolgersi in un clima di dialogo interreligioso: «Qui si è davvero chiamati a essere segno di Cristo in una terra totalmente musulmana», ricorda. Ma anche in uno spirito ecumenico. La maggior parte dei cristiani, infatti, sono giovani studenti o migranti subsahariani appartenenti a diverse confessioni. Insieme hanno partecipato alla veglia di ieri sera, recitando la preghiera ecumenica di Taizé, preceduta da quella della confraternità musulmana degli alauiti, che in tante occasioni hanno dimostrato la loro amicizia e vicinanza nei momenti più significativi della Chiesa di Orano. «Ci sono tante persone che capiscono che la diversità è fonte di gioia non di paura», riflette padre Davide che ha scelto come motto episcopale: “Dio è amore”, molto caro anche al suo predecessore Pierre Claverie, sepolto accanto alla piccola cattedrale in cui si è svolta la cerimonia. Cerimonia che è stata officiata da altri due predecessori di padre Davide: Jean-Paul Vesco, attuale arcivescovo di Algeri, e Alphonse Georger. Tra i consacranti anche il vescovo di Treviso, Michele Tomasi che, con due familiari di Davide Carraro e il prete della sua parrocchia di origine, sono gli unici che sono riusciti a ottenere il visto dall’Italia.
«Sono molto grato a tutti – ha detto al termine della celebrazione il vescovo Carraro -: a quelli che sono qui e a quanti so che mi sono vicini anche da lontano. Ringrazio il Signore di questa giornata, di questo abbraccio di amicizia che ho ricevuto dalla parte di tutti. Si incontra davvero il Signore quando si fa famiglia e si sta insieme, nonostante le diversità. Affido a Maria questo nuovo passo della Chiesa d’Algeria».
Per saperne di più su padre Davide Carraro leggi qui l’articolo pubblicato su “Mondo e Missione all’indomani della nomina a vescovo dello scorso ottobre.