I 15 euro di Fernando

I 15 euro di Fernando

Dalla Guinea Bissau un racconto di padre Davide Sciocco, missionario del Pime: «I poveri insegnano molto, lo sapevo, ma il gesto di Fernando e la sua motivazione (“È Gesù che me lo ha insegnato”) è valso più di mille insegnamenti»

 

Erano anni che non vedevo Fernando, è ormai uomo adulto. Quando andavo nel lontano villaggio di Kambedju era un giovane fedele agli incontri che facevo di primo annuncio, la catechesi per chi mai aveva sentito parlare del Vangelo. Per quel villaggio ho speso tante energie e investito tante speranze. Dopo 25 anni non c’è ancora nessun battezzato. Mentre la scuola funziona molto bene.

Ora Fernando vive a Bissau perché è molto malato e gli hanno diagnosticato un tumore. Da 3 anni lotta per avere il riconoscimento medico e il visto per essere curato a Lisbona. E così vive raccogliendo ferro vecchio con una vecchia carriola, e nei giorni che sta male resta a letto. Stando a Bissau ha cominciato a venire in Chiesa fedelmente e spera nel miracolo.

Una domenica arriva in chiesa con uno zaino carico in spalla e le tasche gonfie. Dice che ha una cosa da farmi vedere. Terminata la Messa mi spiega che una mattina alle 6, mentre giá stava andando a cercare ferro vecchio, in un campo ha visto luccicare qualcosa: erano sei zaini abbandonati. Dentro la refurtiva. Abbandonati da ignoti ladri per motivi sconosciuti. Mi dice: “Io non ho nulla, certi giorni non mangio, ma ho ricordato quanto ci dicevi a Kambedju, ho ricordato la Parola di Gesù e non potevo tenermi queste cose. Eccole!”.

Sono rimasto strabiliato: negli zaini c’erano passaporti stranieri, documenti importanti, carte di credito e parecchi soldi. Lui mi affida tutto chiedendo cosa deve fare. Anche se è povero, sa che non può prendere ciò che non è suo.

Contatto un commissario della polizia che so onesto, velocemente arriva, contattata il Consolato della nazione indicata dai passaporti e vanno a consegnare il tutto. Fernando alla sera mi telefona felice perché queste persone hanno ritrovato le loro cose. Gli hanno anche dato una buona ricompensa. Ma non finisce qui…

La mattina dopo me lo trovo di nuovo fuori dalla chiesa (fa almeno un’ora di cammino per arrivare da me): “Sono venuto a farti vedere i soldi che mi hanno dato (equivalente a 300 euro)”. E poi con un sorriso mi dà una banconota equivalente a 15 euro: “questa è per la parrocchia”. Sono commosso e tento di fare il gesto che se li può tenere visto che lui ne ha tanto bisogno. Ma mi dice: “Dio prima di tutto!”. E poi mi dà un’altra banconota uguale: “Questa è per la tua parrocchia in Italia: ci hanno aiutato tanto a Kambedju!”. Non ho parole. Mi sento messo in crisi da tanta generosità fatta con tutta la naturalezza di questo mondo. “È Gesù che me lo ha insegnato”. E mi viene in mente l’obolo della vedova: puro Vangelo davanti ai miei occhi. E va, un’altra ora a piedi per riprendere a raccogliere ferro, ma forse per qualche settimana almeno mangerà qualcosa di più,

Che dire? I poveri insegnano molto, lo sapevo, ma quel gesto è valso più di mille insegnamenti. E ho ringraziato il Signore, perché mi ha fatto vedere che il Seme sparso porta sempre frutti, anche dopo anni, nei modi e nei tempi che solo lo Spirito conosce. E che vale la pena di essere missionario, anche quando sembra che si è lavorato tanto e raccolto poco.

Questi 15 euro li ho consegnati a don Gino, parroco della mia parrocchia di Canegrate. Sappiamo che sono un nulla, ma sono una perla preziosa, e l’obolo della vedova di oggi.

Fernando continuerà a lottare per poter andare in Portogallo per farsi curare, e intanto lotterà qui, per trovar da mangiare ogni giorno e comprare le sue medicine. Ma ha già un Tesoro grande che lo attende. Fernando: avevo ricevuto Gesù nell’Eucarestia, e grazie a te l’ho incontrato appena uscito di chiesa nel tuo gesto di amore e di Libertà: fede pura. Quanto è bello essere cristiani!