Immagini dell’Africa

Immagini dell’Africa

Sono 25 i fotografi in gara per il Contemporary African Photography Prize, che ogni anno premia le migliori foto dall’Africa.

«Innalzare il profilo della fotografia africana e incoraggiare un ripensamento dell’immagine dell’Africa». È il motivo per il quale è nato il Contemporary African Photography Prize, importante premio internazionale di fotografia al quale possono concorrere fotografi africani e non, con scatti che riguardano l’Africa o la diaspora africana.

Fondato dall’artista svizzero Benjamin Füglister nel 2012, quest’anno il premio ha selezionato una rosa di 25 possibili vincitori su 800 fotografi partecipanti. I cinque migliori progetti saranno annunciati al Photo Basel International Art Fair che si terrà a Basilea dal 12 al 17 giugno.

Gli scatti includono una varietà di tematiche, dal nuoto femminile a Zanzibar, alla crisi economica a Luanda, a problemi sociali come le mutilazioni genitali femminili o ambientali come la caccia illegale. Progetti che gettano una luce sulle società di un continente complesso e variegato.

L’essentiel est invisible pour les yeux, 2014 © Akpo Isola, nato nel 1983 a Yopougon, Costa D’Avorio.

In questo lavoro il fotografo esplora la storia della nonna attraverso gli oggetti rimasti della sua dote, tra cui una mensa di legno costruita dal futuro marito, vestiti, letti, bottiglie di gin, piatti, specchi. Beni che la famiglia dello sposo ha portato come simbolo per sigillare l’alleanza fra due famiglie, due clan, due gruppi etnici, materializzato in questo modo il mutuo consenso.

 

Six Degrees South, 2016–2017 © Gilles Nicolet. La costa Swahili in Africa orientale è un’unica entità fisica, storica e culturale. Da centinaia di anni i commerciati sfruttano i monsoni per veleggiare con le loro barche di legno e le comunità costierere ricavano il proprio sostentamento dalle acque pescose del mare. Ma tutto questo sta cambiando rapidamente. La pesca intensiva da parte di navi venute dall’estero e la recente scoperta di enormi depositi di gas sottomarii stanno minacciando questo fragile equilibri. Potremmo essere i testimoni della fine di tradizioni di pesca e navigazione che esistono invariate da migliaia di anni.

 

Familiar Strangers, 2016 © Bas Losekoot, nato nel 1979 ad Amsterdam. «Lagos si sta espandendo rapidamente – 58 nuove persone ogni ora arrivano in città in cerca di un futuro migliore –. Entro il 2050 la popolazione di Lagos sarà di 36 milioni di abitanti. Per dimensioni è a tutti gli effetti una metropoli, sebbene a un livello micro la struttura sociale dei quartieri assomigli a quella del villaggio africano. A Lagos il concetto di “straniero” è rivisitato. Mi piace cosiderare queste persone come “stranieri famigliari”: cittadini che si riconoscono gli uni gli altri ma non interagiscono quando si trovano vicini».

 

Finding Freedom in the Water, 2016 © Anna Boyiazis, nata nel 1967 a Los Angeles, USA. «La vita quotidiana nell’arcipelago di Zanzibar ruota attorno al mare, eppure la maggior parte delle ragazze non acquisisce nemmeno le nozioni base del nuoto. La cultura islamica tradizionale e la mancanza di abbigliamento ritenuto adeguato per il nuoto ha spinto i leaders locali a scoraggiare le ragazze. Negli ultimi cinque anni, però, il Panje Project ha reso possibile alle donne e alle ragazze di entrare in acqua, per apprendere non solo le tecniche di nuoto, ma anche nozioni di sicurezza e prevenzione dell’annegamento».

 

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