La Parola di Dio non può essere incatenata. Neanche dal Covid

La Parola di Dio non può essere incatenata. Neanche dal Covid

La lettera natalizia di padre Davide Sciocco dalla Guinea Bissau: «Si chiude un anno segnato anche per noi missionari da tanti lutti. Ma anche da tanti germi di vita nuova come i 12 seminaristi guineani del Pime, dono della propria povertà alle altre Chiese»

 

Ci stiamo avviando alla fine di un anno ancora una volta molto particolare, condizionato da tante limitazioni per il Covid; ma “la Parola di Dio non può essere incatenata”, come scriveva l’apostolo Paolo dal carcere. E noi, che non siamo neanche in carcere, dobbiamo credere che ogni situazione Dio può usarla per raggiungerci, parlarci, e trasformarci sempre più a sua immagine, ed essere così un lievito buono nella società.

Un anno segnato anche per noi missionari del Pime da tanti lutti, soprattutto per Covid, ma non solo. In Guinea la morte del nostro caro vescovo Pedro Zilli ha toccato tutti, cristiani e non: più che la sua parola, è il suo essere per gli altri, col sorriso e l’apertura a tutti, e la dedizione alla gente sono un dono che resta vivo, e che la morte non può incatenare. E così anche per il caro p. Roberto Donghi, che a soli 49 anni ci ha lasciato a causa di un tumore: un altro caro amico, come mons. Zilli, un compagno di missione che tanto mi ha insegnato.

La Parola non può essere incatenata, e così dal dolore della morte nascono germi di vita nuova, a cominciare dai giovani guineensi che il mese scorso hanno iniziato il cammino di preparazione per essere un giorno, se Dio vorrà, missionari del Pime. Sono 12 i seminaristi Pime della Guinea, più questi che fanno l’anno di preparazione e discernimento. La Guinea resta una terra dove è urgente l’annuncio missionario e la presenza di missionari, ma nello stesso tempo il dono della fede sta dando i suo frutti anche per le altre Chiese. Questo penso che debba essere un insegnamento per la nostra Chiesa italiana: confesso che mi fa male quando sento gente credente e attiva nelle nostre parrocchie, che dice: “Perché andare in altre terre? Ora siamo noi che abbiamo bisogno di missionari che vengano qui!”. Questa è mancanza di fede e speranza, perché ci basiamo sulle nostre forze e i calcoli umani. In Guinea il 90% della popolazione non è cristiana, c’è carenza di missionari, eppure si dona della propria povertà ad altre Chiese, ad altre terre. Pensiamoci e preghiamo!

Un altro segno bello di quest’anno è stata la riapertura del Centro di formazione per famiglie catechiste. Piccolo gruppo, sei famiglie, che però hanno avuto il coraggio di lasciare i loro villaggi per venire (con tanto di bambini piccoli e grandi) per tre anni di formazione a Nloren, vicino a Mansoa. Qui faranno un cammino integrale, per essere poi nei loro villaggi e in quelli attigui, dei veri missionari, per annunciare la Parola di Dio, animare i villaggi, essere promotori di sviluppo. Infatti insieme alla formazione religiosa, fanno corsi di agricoltura, orticoltura, igiene e salute, e tanto altro. E vogliamo che sia la famiglia ad essere catechista, non solo l’uomo come spesso succede nel mondo rurale della Guinea.

Anche la Radio Sol Mansi cresce. Un segno è la nomina della nuova vice direttrice della Radio: per la prima volta è una donna laica guineense. E la Radio continua il suo servizio per la Pace e la difesa dei diritti. Ha fatto scalpore, anche all’estero, la denuncia fatta da Radio Sol Mansi di violenze della polizia contro chi manifestava per difendere certi diritti: il coraggio e la forza della verità che non può essere incatenata dal potere della forza!

Ringrazio i tantissimi amici sempre attenti e generosi nei confronti della Missione e della gente che più ha bisogno. Grazie per le vostre preghiere e le tante iniziative e aiuti in favore della Missione in Guinea Bissau: ho potuto così sostenere tanti bisognosi, malati, la scuola per bambini e giovani, le formazioni, la Radio, e anche tante altre realtà di altri missionari e della Diocesi (la Casa Bambaran, il Centro Nutrizionale Federica Banfi, il Centro di formazione dei catechisti, l’attività missionaria nelle isole attraverso l’iniziativa ancora in corso di raccogliere aiuti per le spese di carburante per visitare le popolazioni delle isole più lontane, e tante altre realtà). Che il Signore benedica ciascuno di voi. La gente qui prega per voi e sente tanta riconoscenza.

Auguro con tutto il cuore a ciascuno di voi un santo Natale, perché la Bontà di Dio possa toccare e rinnovare voi e le vostre famiglie.