Due giovani marocchine giramondo hanno lanciato «Les Voyageuses» la prima rivista online in Marocco dedicata ai viaggi al femminile. L’obiettivo? Dare consigli per viaggi alternativi lontano dai flussi turistici ma anche creare una rete che incentivi le donne a superare i pregiudizi culturali e a partire
Incoraggiare le donne a scoprire il mondo, vivere nuove avventure, fare esperienze e incontri, imbastire progetti grandi, osare e con un pizzico di coraggio realizzare i propri sogni. È questa la missione ambiziosa de «Les voyageuses», la prima rivista web in Marocco dedicata ai viaggi al femminile comparsa online appena qualche settimana fa. Il blog raccoglie già parecchi itinerari molti dei quali raccontati in prima persone da ragazze marocchine giramondo che nell’ultimo anno si sono aggregate in una comunità virtuale grazie al gruppo Facebook «Les Voyageuses» che oggi conta 120mila iscritte.
Al sorgere dell’iniziativa ci sono Nadia Stoti (nella foto in alto) e Houda Chaloun, ex ingegneri informatiche appassionate di viaggi che quattro anni fa, nello stesso periodo, si sono ritrovate a fare il giro del mondo. Per una coincidenza, dunque, le due giovani hanno iniziato a chiacchierare sui social network finché nel dicembre 2016 si sono finalmente viste in un incontro che ha cambiato la loro storia. Insieme le due globetrotter marocchine hanno infatti deciso di mettere al servizio delle proprie connazionali la loro esperienza di viaggiatrici seriali. Così è nato prima il gruppo Facebook, che in poco tempo è diventata la più grande comunità di riferimento di viaggi al femminile in Marocco, e poi anche la rivista.
«L’idea – spiega Nadia a Telquel – è di dare voce alle donne di tutti i ceti sociali e di tutte le tipologie: chi viaggia in solitaria, in coppia, in famiglia e anche le viaggiatrici con disabilità. Vogliamo che tutte s’identifichino e che capiscano che viaggiare non è solo per “donne eccezionali”, ma chiunque può farlo. Parliamo molto di viaggi, ma così facendo trattiamo anche del tema dell’emancipazione delle donne marocchine e africane».
Sì, perché «Les Voyageuses» è un portale d’informazione ma soprattutto uno strumento per motivare e catalizzare il cambiamento. Da un lato infatti lo spirito della rivista predilige la scelta di viaggi etici e sostenibili da organizzare il più possibile lontano dalle rotte turistiche tradizionali; dall’altro incoraggia le donne – tra cui non ci sono avventurose di natura ma anche mamme intraprendenti – a partire, nonostante il turismo femminile in questa parte di mondo sia ancora malvisto per motivi sociali e religiosi (l’Islam tradizionalista scoraggia le donne a viaggiare sole). Il supporto che la rivista dà in questo senso consiste in centinaia di consigli di viaggio, fotografie e informazioni sulle destinazioni: tutte dritte che aiutano le viaggiatrici a preparare il proprio itinerario. Ma il portale favorisce la condivisione del racconto di tante donne che con la loro esperienza danno coraggio ad altre di far fronte alle sfide socioculturali che una viaggiatrice deve affrontare in Marocco e di partire. Un aspetto quest’ultimo che le fondatrici hanno voluto sottolineare incontrandosi di persona con la comunità virtuale delle viaggiatrici a Rabat, a Casablanca (in foto) e a Marrakech nello scorso giugno.
Oggi le collaboratrici – tutte volontarie – sono una decina, ma per stare dietro alle crescenti visualizzazioni del sito web presto serviranno nuove penne. Per il futuro «les voyageuses» sognano di rilanciare il turismo nazionale: «Noi che abbiamo visto 40 Paesi [tra cui Cina, Giappone, Iran, Messico e Antartide, ndr] – dice infatti Nadia – quando viaggiamo in Marocco siamo stupite dai paesaggi e dalle esperienze che possiamo fare nel nostro Paese. Ci piacerebbe far conoscere alle nostre connazionali un altro Marocco, fatto di meraviglie che si trovano appena fuori da città turistiche come Marrakech».