Skip to main content
Icona decorativaIcona decorativa13 Gennaio 2018 Redazione

Migranti: l’Uganda che accoglie

Questa domenica la Chiesa italiana celebra la Giornata mondiale del migrante. Dall’Uganda il nostro reportage sull’esodo di un milione di sud sudanesi che fuggono dalla guerra. E che nel Paese vicino trovano accoglienza.
Sono più di un milione e continuano ad aumentare ogni giorno. Sono i profughi che dal Sud Sudan devastato dalla guerra si riversano nel Nord dell’Uganda. Una terra povera, molto più del resto dell’Uganda, per anni abbandonata e negletta, eppure sorprendentemente accogliente. Qui si sono stratificate ondate successive di gente in fuga dal Sudan durante la guerra tra Nord e Sud, a cui si aggiunge ora l’enorme flusso di disperati che scappano dal più giovane Paese d’Africa, devastato da una guerra fratricida. Sul numero di Gennaio di Mondo e Missione il nostro reportage dall’Uganda racconta l’esodo di un milione di sud sudanesi che fuggono dalla guerra. (leggi QUI il servizio di Anna Pozzi). In Uganda non abbiamo incontrato solo disperazione, ma anche la disponibilità della popolazione locale a dividere il poco che ha e a fare spazio ai nuovi venuti, il lavoro di organizzazioni che danno soccorso ai profughi come Medici senza frontiere e la tenera vicinanza di tre suore comboniane, esuli fra gli esuli, che dal Sud Sudan hanno seguito la popolazione in fuga, rimanendole accanto (leggi la loro esperienza QUI).

Articoli correlati

Sudan, crisi infinita

Icona decorativa5 Marzo 2025
Icona decorativaAnna Pozzi
È la più grave catastrofe umanitaria al mondo. Ma a due anni dallo scoppio del conflitto civile, non si intravedono v…

Sudan, la resistenza dei cristiani

Icona decorativa4 Marzo 2025
Icona decorativaAnna Pozzi
La presenza della Chiesa è limitata a poche aree controllate dall’esercito sudanese: «Ci sono enormi bisogni e diffic…

Seminatori di speranza oltre i drammi dimenticati

Icona decorativa4 Marzo 2025
Icona decorativaGianni Criveller
L’EDITORIALE. Mentre ci avviciniamo alla Quaresima, vorremmo raccontare con sobria consapevolezza i drammi, ma …