In una terra martoriata da un lungo conflitto suor Rosemay Nyirumbe ricostruisce la vita delle bambine vittime dei miliziani del Lra. Un segno di speranza a cui darà voce domani sera al Centro Pime di Milano
Il Nord dell’Uganda è stato insanguinato per lunghi anni da un conflitto che ha provocato oltre trentamila morti, due milioni di profughi e sfollati e circa centomila minori rapiti e reclutati a forza. Un conflitto fatto soprattutto sulla pelle dei bambini. Era tra i più piccoli, infatti, che il terribile Lord’s Resistance Army (Esercito di resistenza del Signore, Lra), la sanguinaria milizia di Joseph Kony, reclutava i propri effettivi, drogati e indottrinati, costretti a commettere i peggiori crimini o, nel caso delle bambine, ridotte a schiave: sessuali e non solo. Ma è sempre in questa terra martirizzata e violentata che sono maturati anche segni e iniziative straordinari di resistenza, riscatto e speranza. Uno dei più significativi è rappresentato da suor Rosemary Nyirumbe, religiosa delle Suore del Sacro Cuore di Gesù, che ha strappato oltre duemila ragazze ai miliziani del Lra, restituendo loro libertà e dignità.
Suor Rosemary mercoledì 18 ottobre alle 21 sarà a Milano al Centro missionario Pime (via Mosé Bianchi 94) per raccontarlo in una serata nell’ambito dei mercoledì dell’ottobre missionario del Pime. Racconterà il miracolo della St. Monica Girls Tailoring School di Gulu che letteralmente «ricuce» la vita di migliaia di ragazzine dopo l’esperienza terribile del rapimento e della schiavitù vissute in un conflitto dimenticato.
Leggi qui la sua storia di suor Rosemary raccontata da Anna Pozzi nel numero di ottobre 2017 di Mondo e Missione
Alla figura di suor Rosemary è dedicato il libro «Cucire la speranza» pubblicato dall’editrice Emi