Dal Brasile alla Guinea-Bissau: l’esperienza di Nova Berith nel racconto del suo fondatore che interverrà al convegno su “I laici nella missione che cambia” il 30 settembre e il 1° ottobre al Centro Pime di Milano
Sono José de Oliveira Costa Filho, laico brasiliano, fondatore insieme a mia moglie Janaína Lúcia Novais de Araújo Costa, della Comunidade Católica Nova Berith, nata nel giorno di Pentecoste del 1999 nello Stato di Paraíba, in Brasile, quando i primi membri hanno fatto le loro promesse. Il nostro carisma è quello di essere il sorriso di Dio per il mondo, tramite la testimonianza dell’amore, della gioia e della speranza, che provengono dal Signore. Riconosciuta ufficialmente nel 2015, la Comunità ha come caratteristica quella di essere sempre inserita nella vita della Chiesa locale e in quella universale. È così nell’arcidiocesi in cui è stata fondata ed è così nei diversi luoghi dove opera ora, perché il suo carisma possa produrre frutti nelle Chiese in cui è chiamata a vivere la missione ad gentes.
È nata così, nel 2016, anche la presenza in Guinea-Bissau, su invito del compianto vescovo di Bafatá, Pedro Zilli, missionario del Pime. Attualmente la Comunità Berith opera nella diocesi di Bissau, dove, sin dall’inizio, si è messa a disposizione di questa giovane Chiesa, aiutando, in particolare, nella catechesi e nell’animazione dei gruppi in una parrocchia della capitale. Un po’ alla volta ci sono stati richiesti altri servizi anche a livello diocesano, in particolare nella Caritas, nella radio cattolica Sol Mansi e nella Casa di accoglienza Bambaran. Il lavoro per la radio consiste principalmente nell’avviarne i social media con pubblicazione di foto, video e tutto ciò che è legato al suo messaggio e a quello della Chiesa. Una priorità è anche formare personale locale che possa continuare questa nuova forma di evangelizzazione.
Recentemente il vescovo ha chiesto alla Comunità di assumere pure la direzione e la gestione di Casa Bambaran, una grande opera della diocesi che accoglie bambini orfani e disabili, oltre a quelli segnalati dal tribunale perché in situazioni di pericolo e vulnerabilità. Respinti dai familiari, sono stati accolti in questa casa, dove i membri della Comunità gestiscono le attività e la cura dei fanciulli. Occuparsi di questi piccoli significa prendersi cura di Gesù, tanto più che è proprio nel carisma della Comunità seguire la via del sorriso di Dio e della speranza.
La Comunità Berith è espressione dei nuovi movimenti ecclesiali, che si richiamano all’antica esperienza associazionistica della Chiesa e sono nati grazie all’ispirazione e all’influsso del Concilio Vaticano II, che ha messo in grande luce il valore del battesimo, del sacerdozio comune dei battezzati, dei carismi, della chiamata universale alla pienezza della vita cristiana, della missione dei laici e anche della comunione, per esprimere le relazioni all’interno della Chiesa.
La Comunità è nata con un senso di responsabilità verso l’opera evangelizzatrice della Chiesa: ciascuno di noi membri si rende disponibile a fare la propria parte per vivere la comune vocazione missionaria e di nuova evangelizzazione di fronte a una realtà sempre più secolarizzata e scristianizzata.
L’esperienza della comunione e della fraternità e l’impegno nella missione della Chiesa sono le linee distintive di questi nuovi Movimenti e Comunità. In particolare, la donazione radicale di sé, nella forma della fraternità e della missione, secondo l’ispirazione del carisma fondativo, determina le promesse e la consacrazione della vita di coloro che entrano a farne parte. Possono appartenervi diverse categorie di fedeli: laici sposati, consacrati che rimangono nel loro stato di vita; laici che fanno la scelta del celibato, membri che ricevono il sacramento dell’Ordine.
L’appartenenza alla Comunità si esprime in due modi: si può essere membri di vita, abitando nella stessa casa, orientati alla fraternità e alla missione; oppure si può far parte di quella che si chiama Alleanza. In questo caso si vivono le promesse nella propria famiglia e nel proprio lavoro, ma si condividono anche momenti di fraternità e una speciale attività missionaria, alla luce dei principi fondanti della Comunità stessa.
Tutti fanno la consacrazione della vita a Dio, ma mentre i primi condividono la residenza, la mensa comune e le preghiere quotidiane, i secondi vivono nelle loro abitazioni e si recano spesso nella casa della Comunità, per la preghiera e la fraternità. Tutti si impegnano nella missione comune, secondo i livelli di organizzazione dell’opera evangelizzatrice e in conformità con i rispettivi stati di vita. In questo discernimento ci sono coloro che si sentono chiamati da Dio alla missione ad gentes e quelli il cui apostolato viene svolto a livello parrocchiale e comunitario nel luogo in cui vivono.
IL CONVEGNO
I laici nella missione che cambia
Qual è oggi il ruolo dei laici nella missione oggi? Quali le sfide che i nuovi scenari globali pongono alla convivenza e all’annuncio del Vangelo? Sono le domande attorno a cui si articoleranno due giorni di confronto e riflessione sul tema de “I laici nella missione che cambia”, promossi dal Coordinamento laici Pime e dalla rivista Mondo e Missione. Il convegno, previsto nelle giornate del 30 settembre e del 1° ottobre si terrà al Centro Pime di Milano (via Monte Rosa, 81, sala Girardi), si articolerà attorno a quattro grandi temi: educazione, cura del Creato, economia e famiglie. Ecco il programma delle due giornate:
Sabato 30 settembre
Ore 9.30: relazione introduttiva
Dal Vaticano II a Papa Francesco, laici e missione ad gentes
Rosanna Virgili, biblista
Ore 10.30: tavola rotonda
Educazione, via di sviluppo
Milena Santerini, pedagogista, Università Cattolica di Milano
Alberto Malinverno e Massimo Cattaneo, Novara Technical School, Bangladesh
Mireille Yoga, Centro Edimar, Camerun
Elisabetta Nova, Ufficio mondialità (Uem), Pime
Ore 14.30: tavola rotonda
Cura del Creato
Gloria Mari e Cecilia Dall’Oglio, Movimento Laudato si’
Francesca Benigno, New Humanity International
Sisto Magro, missionario del Pime in Amazzonia, Brasile
Franco Martellozzo, missionario gesuita, Ciad
Ore 16.15: tavola rotonda
Economia al servizio dell’uomo
Stefano Zamagni, economista
Fabio Mussi, missionario laico del Pime, Ciad
Giuseppe Berto, imprenditore, Bangladesh
Domenica 1 ottobre
Ore 9.30 – 12.30: tavola rotonda
Il valore aggiunto dei laici in missione e lo spazio peculiare delle famiglie
Ivana Borsotto, presidente Focsiv
Marco Monti, missionario laico Pime, Tunisia
José de Oliveira Costa Filho, comunità Nova Berith, Brasile-Guinea Bissau
Famiglia Guerra, Alp, Brasile
Famiglia Testa, Alp, Busto Arsizio
Luca Crippa, Famiglie missionarie Pime
Ore 12.30: Celebrazione Eucaristica
Chiesa San Francesco Saverio
presieduta da padre Gianni Criveller, direttore Centro Pime Milano
Diretta streaming sul canale YouTube di Centro Pime e su FB di Mondo e Missione
Info e iscrizioni a questo form
tel. 02.438201 /segreteriariviste@pimemilano.com