Si è spenta all’improvviso a Erba la presidente dell’Associazione Amici di mons. Aristide Pirovano. Dalla scomparsa nel 1997 del grande missionario del Pime che fu vescovo in Amazzonia non aveva mai smesso di promuovere iniziative a sostegno delle opere da lui promosse a Marituba
Si è parlato molto in questi giorni dell’Amazzonia ferita dagli incendi e dell’importanza del sostegno a chi vive in questa regione del mondo a cui sarà dedicato tra poco più di un mese il Sinodo convocato da Papa Francesco. Ma al di là delle emozioni a fare davvero la differenza è la disponibilità a mettersi in gioco davvero aprendo il proprio cuore, magari anche da un posto apparentemente lontano come la Brianza. Si può riassumere forse così la lezione di vita di Enrica Sangiorgio Cavenaghi, di Erba (Co), presidente dell’Associazione Amici di mons. Aristide Pirovano, scomparsa improvvisamente all’età di 84 anni.
Il brianzolo padre Aristide Pirovano era stato uno dei primi missionari del Pime ad arrivare in Amazzonia nel 1948. E grazie al suo carisma aveva fatto nascere la Chiesa locale nell’Amapà, dove a soli quarant’anni nel 1955 divenne il vicario apostolico di Macapà. Grande vescovo missionario mons. Pirovano ha fatto conoscere l’Amazzonia a generazioni di italiani (un nome per tutti: l’industriale Marcello Candia, che proprio dopo aver incontrato lui decise di lasciare tutto per andare a vivere tra i lebbrosi). Ma in prima linea nel sostenere le sue opere non potevano che esserci i suoi concittadini di Erba (Co) tra cui – appunto – Enrica Sangiorgio. Così quando Pirovano mancò nel 1997 venne spontanea l’idea di andare avanti a sostenere le sue opere in Amazzonia attraverso la fondazione di un’associazione di cui la signora Enrica divenne subito l’anima.
“Incalcolabile – scrive l’Associazione Amici di mons. Pirovano ricordando la sua presidente – il patrimonio di solidarietà che la signora Enrica ha costruito nel corso di decine e decine di viaggi a Marituba: dall’Ospedale alle altre strutture sanitarie e sociali, dal Villaggio Italia alle scuole e agli asili, dalla Fazendinha al Centro vocazionale… Idee concretizzatesi grazie alla fondamentale intesa con i Poveri Servi della Divina Provvidenza dell’Opera Don Calabria (cui è affidato l’ospedale di Marituba ndr), ma che hanno potuto contare sulla saggezza, sul senso pratico e sulla lungimiranza della signora Enrica. Che anche quando non andava a Marituba “era” là, presente attraverso la posta, il telefono, la mail… E soprattutto il cuore”.
I funerali di Enrica Sangiorgio saranno celebrati sabato 31 agosto, alle 15, nella Chiesa prepositurale di Santa Maria Nascente a Erba.