Nella casa dei missionari anziani a Rancio di Lecco si è spento a 88 anni padre Paolo De Coppi, missionario in Brasile dal 1961 fino all’anno scorso. Una terra che ha raccontato con passione per tanti anni sull’edizione portoghese della nostra rivista e tanti altri mezzi di comunicazione. Il ricordo di Andrea Guerra, laico dell’Alp che lo ha conosciuto durante il suo servizio a San Paolo
Ho conosciuto padre Paolo De Coppi in Brasile. Ibiporã, una delle missioni del Pime, era il nostro “buen retiro”: la casa dei padri anziani era il rifugio dal caos di San Paolo. Io, Chiara e Matilde (e Samuele poi), sfruttavamo i viaggi verso lo Stato del Paranà per il rinnovo dei documenti, per restare qualche giorno a Ibiporã e ricaricare le pile. Il caldo, il verde, il silenzio, la preghiera condivisa coi padri, i loro sorrisi, le loro riflessioni.
E i loro racconti: i giorni che passavamo a Ibiporã erano anche una specie di tuffo nel passato, viaggio nella storia del Pime in Brasile. Uno di quelli che si prestava più facilmente ai racconti era proprio padre Paolo, o Paulo, come era chiamato da ormai 50 anni. Il suo sorriso metteva allegria anche in mia figlia Matilde, che lui chiamava “la mia amica”. Alto, barbuto, bianco: la memoria lo lasciava sempre di più ogni volta che tornavamo a fare visita a lui e ai suoi confratelli, ma non la sua voglia di fare e disfare.
Ci chiedeva sempre cosa facessimo a San Paolo e quando scopriva che io collaboravo con Mundo e Missão, allora il suo sorriso si allargava ancora di più. Perché padre Paulo è stato uno dei padri della rivista dell’istituto in terra brasiliana. Lui lo fondò, lui lo fece crescere, lui formò intere generazioni di giovani a “scrivere” della missione, a raccontare del dono di Dio per i fratelli. Non solo Mundo e Missão: negli anni a Florianopolis, nel Sud del Brasile, padre Paulo fondò diverse riviste tra cui anche Transcender e Missão Jovem, per affiancare al lavoro di animazione quello più specifico del giornalismo missionario, di cui il Pime ha fatto scuola in tutto il mondo.
Mi parlava, ci parlava dei giornali, dei giovani, dei progetti, di quella volta che a 70 anni suonati aveva fondato una web radio (sì, una web radio), perché aveva capito che poteva essere un altro mezzo per raggiungere ancora più persone, per irradiare maggiormente la Parola e l’amore del Padre.
Il 5 febbraio, a 88 anni è morto in Italia, nella casa di Rancio, dove si trovava da circa un anno, dopo aver lasciato il “suo” Brasile. Che aveva girato in lungo e in largo, da Nord a Sud. Quando iniziammo la nostra missione a San Paolo come famiglia missionaria dell’Alp, acquistammo quella che era stata la sua auto: per anni a quel volante ci si era messo lui, aveva viaggiato per migliaia di km, varcato confini, col bagagliaio pieno zeppo di giornali, riviste, libri. Preghiamo per lui, per le persone che lo piangono in Brasile, per i suoi confratelli, felici di averlo conosciuto e di aver visto con i nostri occhi un po’ di quei frutti di bene di cui per anni è stato seminatore.