Lorena Ramirez, una donna tarahumara del nord del Messico, è arrivata terza nell’ultramaratona di Tenerife: ha percorso 102 chilometri in 20 ore col suo variopinto vestito indigeno battendo numerosi avversari in tenuta high-tech
Il mondo oggi ha gli occhi puntati sulla Russia dove iniziano i Campionati mondiali di calcio. Ma la vera impresa sportiva del momento in queste ore è arrivata dall’isola di Tenerife. E a compierla è stata Lorena Ramirez, una donna ventitreenne messicana di etnia tarahumara. Invitata a partecipare all’ultrarail – una corsa podistica di 102 chilometri, su un percorso di montagna che sale fino ai 3550 metri – si è presentata al via con il variopinto abito della sua tribù e ai piedi i suoi huarache, i sandali tradizionali. Con questa tenuta – molto facilmente distinguibile tra i 2400 partecipanti, provenienti da 38 nazioni – ha dato filo da torcere agli avversari, piazzandosi alla fine al terzo posto nella categoria senior dove aver completato il percorso in 20 ore 11 minuti e 37 secondi.
Lorena Ramirez era stata invitata alla gara perché l’anno scorso – sempre con i suoi huarache ai piedi – aveva vinto una gara sulla distanza dei 50 chilometri a Puebla, già allora lasciandosi alle spalle atleti dall’impeccabile corredo high-tech. Con il piazzamento prestigioso a Tenerife ora sta facendo notizia anche nel mondo dell’atletica internazionale. Va aggiunto che alla gara partecipava insieme al fratello Mario e alla sorella Juana, giunti al traguardo dietro di lei ma comunque anche loro in ottime posizioni. Del resto i tarahumara (chiamati anche raramuri, che vuol dire piedi leggeri) hanno una lunga tradizione podistica, rafforzata anche dal loro stile di vita: Lorena stessa si allena percorrendo ogni giorni chilometri e chilometri sulla Sierra per badare al gregge di capre di famiglia.