Nel suo cammino verso la Pasqua quest’anno la Chiesa del Brasile vuole promuovere un dialogo a tutto campo sul ruolo delle realtà educative nella costruzione di un mondo più fraterno in un Paese dove si contano ancora più di 11 milioni di analfabeti. La preghiera: «Liberaci dall’influenza negativa di una cultura nella quale l’educazione non è assunta come atto di amore ai fratelli e di speranza nell’essere umano»
Nel quarto capitolo dell’ Esortazione apostolica Evagelii Gaudium, papa Francesco sottolinea la dimensione sociale dell’evangelizzazione, perché – scrive – «nel cuore stesso del Vangelo vi sono la vita comunitaria e l’impegno con gli altri» (n. 177). Quale tempo più propizio che non la Quaresima per ritornare «al cuore stesso del Vangelo»? Con questa preoccupazione, anche quest’anno, in Brasile, la Chiesa promuove la Campagna della Fraternità, con il tema: «Fraternità ed educazione».
Per un umanesimo integrale e solidale
Prendendo spunto dal passo biblico: «Parla con saggezza, insegna con amore» (cfr. Pv 31,26), la Campagna della Fraternità 2022 pretende «promuovere dialoghi a partire della realtà educativa del Brasile, alla luce delle fede cristiana, proponendo cammini per un umanesimo integrale e solidale». In tal senso, i vescovi del Brasile scrivono: «Desideriamo riflettere sull’educazione nel nostro Paese, convinti che essa è indispensabile per la costruzione di un mondo più giusto e fraterno». Ciò che sta in gioco è una questione educativa e sociale ampia, che chiama in causa la scuola, le famiglie, le organizzazioni sociali e la Chiesa.
Alcune sfide educative
La pandemia del Covid-19 ha mostrato, senza veli, le numerose sfide che la realtà educativa ha dinanzi a sè, in un Paese dove non tutti hanno le stesse possibilità. Basti pensare che nei periodi di restrizioni sanitarie più rigide per circa 5 milioni di ragazzi è stato impossibile partecipare ai programmi scolastici non solo in presenza, ma neanche virtualmente. E che dire delle tante comunità fluviali e rurali, villaggi di popolazioni indigene e di quilombos sparse nell’immenso territorio brasiliano, dove, indipendentemente dal contesto pandemico, la realtà scolastica viaggia a velocità molto asimmetrica rispetto al mondo urbano? La piaga dell’analfabetismo, inoltre, non è stata ancora debellata totalmente e continua ad essere una delle principali cause di povertà e vulnerabilità sociale presenti in Brasile. Nonostante i numerosi sforzi di programmi educativi specifici e il grande contributo che la Chiesa cattolica offre da oltre cinquant’anni con il Movimento di Educazione di Base (organismo legato alla Conferenza episcopale brasiliana) per il superamento dell’analfabetismo, nel 2018 ancora si contavano 11,3 milioni di persone analfabete con età dai 15 anni in su. L’accesso al mondo universitario, infine, continua ad essere molto basso. Secondo statistiche ufficiali, appena il 21,4% dei giovani brasiliani tra i 18 e 24 anni di età è iscritto in un corso universitario. Naturalmente, per il restante quasi 80% il futuro si presenta pieno di incertezze.
In campo per l’educazione
Con la Campagna della Fraternità, ancora una volta, la Chiesa brasiliana scende in campo e invita le comunità a compiere un discernimento sulla realtà educativa, guardando a Gesù Cristo: maestro e educatore per eccellenza e riprendendo in mano gli orizzonti specifici dell’educazione cristiana che è integrale, inclusiva e valorizza la famiglia come contesto privilegiato. Inoltre, si vuole dare piena adesione all’invito di papa Francesco che invita a prendere parte attivamente al Patto Educativo Globale, il cui centro è la persona umana, intorno alla quale bisogna promuovere la cooperazione tra famiglia, Chiesa, scuola e società, adottando come metodo la cultura del dialogo.
Dal punto di vista pratico, la Campagna della Fraternità 2022 si propone di raggiungere, come è scritto nel testo-base, sette mete: «1. Analizzare il contesto dell’educazione nella cultura attuale, e le sue sfide rese ancora più urgenti dalla pandemia. 2. Verificare l’impatto delle politiche pubbliche nell’educazione. 3. Identificare valori e riferimenti della Parola di Dio e della Tradizione cristiana in vista di una educazione umanizzante nella prospettiva del Regno di Dio. 4. Pensare il ruolo della famiglia, della comunità di fede e della società nel processo educativo, con la collaborazione degli educatori e delle istituzioni scolastiche. 5. Incoraggiare proposte educative che, radicate nel Vangelo, promuovano la dignità umana, l’esperienza del trascendente, la cultura dell’incontro e la cura della casa comune. 6. Stimolare l’organizzazione del servizio pastorale presso le scuole, le università, i centri comunitari ed altri spazi educativi, in modo speciale presso le istituzioni scolastiche cattoliche. 7. Promuovere una educazione impegnata in nuove forme di economia, di politica e di progresso veramente al servizio della vita umana, soprattutto, dei più poveri».
Il tema al centro
Le aspettative positive sono molte e il cammino si presenta abbastanza interessante e lungo. Tuttavia, nonostante abbia il suo momento iniziale in Quaresima come stimolo ad una conversione comunitaria, la Campagna della Fraternità, come già in passato, si prolungherà durante l’intero anno pastorale, e le varie iniziative ecclesiali continueranno a focalizzare il tema «Fraternità e Educazione». Intanto, sin dal mercoledì delle Ceneri, le comunità cattoliche pregano così: «Padre Santo, liberaci dall’influenza negativa di una cultura nella quale l’educazione non è assunta come atto di amore ai fratelli e di speranza nell’essere umano. Rinnovaci con la tua grazia affinché vinciamo la paura, lo scoraggiamento e la stanchezza, e aiutaci a promuovere una educazione integrale, fraterna e solidale».