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«Grazie per la cura nel cammino»: la preghiera del migrante

Dal Guatemala padre Angelo Esposito condivide un testo ricevuto da un migrante riuscito a entrare negli Stati Uniti. «Parole che esprimono che cosa c’è davvero nel cuore di chi sceglie di intraprendere questo viaggio lungo e rischioso», racconta
  Nella sua missione a Tacanà, in Guatemala, padre Angelo Esposito benedice prima della partenza molti giovani che scelgono di intraprendere il viaggio verso gli Stati Uniti. Si tratta di un percorso costoso e pericoloso. Spesso usano tutti i loro risparmi per affidarsi a gruppi non sempre sicuri che li guideranno nel loro lungo cammino, senza documenti, attraversando il Messico sino al confine nord, con il pericolo di incappare in bande di sequestratori. Pochi giorni fa, il sacerdote ha ricevuto una buona notizia: uno di questi giovani è riuscito ad arrivare negli Usa. Sua madre ha dato la notizia al missionario e ha fatto una donazione per il Centro di assistenza sanitaria realizzato da padre Esposito, Los Angelitos, che soccorre i bambini del villaggio. «La donazione è stata accompagnata da una preghiera, un vero canto d’amore a Dio – racconta padre Angelo -. Voglio condividere questa emozione poiché riflette i bisogni materiali e spirituali del nostro popolo. Lavoro e opportunità per fuggire dalla miseria e ringraziare Dio per essere felici». Questa la traduzione della preghiera. Ti ringrazio Signore, per avermi permesso di raggiungere la mia meta e per esserti preso cura di me lungo il cammino. Ti ringrazio per aver protetto la mia famiglia e aver dato a ognuno di loro salute e vita. Che non manchi mai il lavoro per portare il pane alla nostra tavola e la gioia a casa nostra. Grazie perché non ci lasci mai. Prenditi cura quando usciamo e rientriamo alle nostre case, custodiscici in ogni momento e moltiplica il frutto del nostro lavoro. Dona un’occupazione a chi non ce l’ha e pane ai bisognosi. Nel nome benedetto di tuo figlio Gesù Cristo. Amen! Padre Esposito spiega che la vera ricchezza del Guatemala è la sua gente, che, nella povertà, non rimane con le braccia incrociate a guardare. «La presenza della povertà è una decisione politica che viene presa ogni giorno. Il vero sostegno delle famiglie guatemalteche è il migrante, anche se non figura nelle priorità sociali», chiarisce. Nel 2021 il Paese ha registrato una grande crescita economica (7,5%) secondo la Banca del Guatemala, ma a prezzo di disgregazione familiare, dolore ed esilio.

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