La ragazza che ristruttura le case dei poveri con la cazzuola e Instagram

La ragazza che ristruttura le case dei poveri con la cazzuola e Instagram

Una studentessa di ingegneria civile di 22 anni si è inventata un progetto di volontariato per il suo paese natale in Brasile. Dall’anno scorso, insieme a quattro amici, Fernanda Silmara nel tempo libero sceglie delle case particolarmente malmesse e le risistema gratis. Le foto dei lavori finiscono su Instagram perché da qui arrivano le donazioni, i materiali e pure i volontari

 

Le idee migliori vengono dall’esperienza. Almeno così è successo a Fernanda Silmara Silva dos Santos, giovane brasiliana di 22 anni che ha trasformato in un’attività solidale i brutti ricordi di un’infanzia popolata dagli allagamenti nel tetto di casa. Questa storia si svolge tutta in Brasile e precisamente a Natal, una città di 800mila abitanti nello Stato del Rio Grande do Norte affacciata sull’oceano Atlantico. Qui infatti nasce e cresce Fernanda che insieme ai genitori e cinque fratelli abita in una casa in un quartiere della città. Quando piove l’acqua s’infiltra sotto l’intonaco di argilla, i mobili si bagnano e nell’aria rimane l’odore di umido. «Sapevo fin da allora – ha spiegato Fernanda – che quando sarei stata grande avrei voluto innanzitutto una casa senza perdite». Un desiderio che Fernanda non ha mai dimenticato ma che la giovane – ormai studentessa universitaria di ingegneria civile – ha deciso di allargare ad altri, mettendo le proprie competenze tecniche a servizio delle famiglie che vivono in cattive condizioni e rinnovando gratis le case più malmesse.

Nel luglio 2018, dunque, ad appena 21 anni, Fernanda insieme a quattro amici fonda ReforAmar: un progetto per rimettere a posto le case delle persone a basso reddito, partendo naturalmente dal tetto ma rattoppando all’occorrenza anche intonaco e tubature. In questi primi mesi di attività Fernanda e i suoi amici – tutti studenti di ingegneria civile o architettura – hanno sistemato sei case oltre a una residenza per anziani ma nel frattempo le persone che aderito come volontari a ReforAmar sono passate da cinque a settanta. In questo numero ci sono benefattori, aziende edili che regalano il materiale ma anche muratori e imbianchini che offrono la manodopera.

Ad aver veicolato con successo il messaggio di ReforAmar è stato soprattutto Instagram su cui Fernanda posta senza sosta le immagini degli interventi alle case, immortalate nella classica posa prima-dopo. Il social network è importante anche per scegliere le abitazioni da sistemare: in parte infatti i volontari camminano per le strade dei quartieri e trovano chi è nel bisogno; in parte invece accolgono le richieste che arrivano al gruppo proprio su Instagram. Dopo aver raccolto queste prime informazioni e aver parlato con le persone coinvolte, i ragazzi di ReforAmar valutano la struttura e il budget; infine pubblicano su Instagram le foto dei punti critici e la lista del materiale che serve per l’intervento. Così, a colpi di post e stories condivise, arrivano in dono sacchi di cemento, vernici e pennelli.

 

Tra i tanti interventi che ci sarebbero da fare a Natal, Fernanda cerca di dare la priorità a chi ha bisogno di un aiuto per scacciare la vergogna della povertà e migliorare l’autostima: per questo la ragazza ascolta le storie di chi le chiede aiuto e dà retta alle indicazioni di ognuno proprio come se fosse un cliente. Il primo lavoro di ReforAmar, per esempio, è stato per Leila, un’artigiana con un marito disoccupato, che si vergognava della facciata degradata della sua casa ma non era mai stata in condizione di dipingerla. Così i ragazzi si sono divisi il costo di stucco, pennelli e colori e hanno sistemato il problema. Poi c’è la storia di Gean, un ragazzo con disabilità: a lui i volontari hanno tinteggiato la facciata rispettando i suoi colori preferiti. Fra pochi giorni toccherà invece a Daniel che vive con la madre: si tratta senz’altro del progetto più ambizioso di ReforAmar visto che a questa casa si vuole rifare la facciata, il bagno, il tetto e gli impianti.

Oltre a questo, altri cinque interventi di restauro sono stati già programmati entro la fine dell’anno. Ma l’obiettivo per il futuro di Fernanda – che nel frattempo ha finalmente rifatto anche il tetto di casa propria con l’aiuto dello zio – è riuscire a sistemare anche strutture pubbliche come scuole, ospedali e orfanotrofi e strutturarsi meglio per ricevere finanziamenti, assumere persone specializzate e trasformare così il sogno di una bambina in una vera impresa sociale.

Foto da Facebook @Reforamarr