La bella storia di Denisse Toala, un’adolescente di 16 anni che in un quartiere popolare di Guayaquil s’è inventata una scuola all’aperto per i tanti bambini che non possono seguire le lezioni a distanza a causa della pandemia che ancora miete vittime in Ecuador
Con oltre 69mila casi positivi e 5mila morti, l’Ecuador è uno degli epicentri della pandemia nel continente latino americano. Nonostante sia entrato in contatto con Covid-19 già a marzo, infatti, il Paese – dal quale in questi mesi sono arrivate le terribili immagini dei corpi delle vittime abbandonati per strada da famiglie disperate – stenta a uscire dalla crisi sanitaria ed economica in cui è sprofondato, che si aggiunge a una cronica disuguaglianza sociale.
Proprio da questa terra arriva però la bella storia di Denisse Toala, un’adolescente che ad appena 16 anni ha provato a fare qualcosa per dare una mano ai suoi concittadini nell’emergenza.
La ragazza, che frequenta l’ultimo anno di liceo, vive in un quartiere popolare della città di Guayaquil, considerata la capitale economica del Paese; qui da qualche settimana ha fondato una scuola all’aperto destinata ai bambini che – pur essendo ormai da mesi a casa da scuola – non riescono a seguire le lezioni a distanza perché sprovvisti di mezzi tecnologici.
A Realidad de Dios, sul Monte Sinai a nord di Guayaquil, quasi nessuno ha la connessione Internet a casa né dispositivi in grado di gestire il traffico dati richiesto dalle piattaforme di didattica a distanza.
Un rapporto di maggio a compilato a livello nazionale dall’Unicef spiegava che solo il 37 per cento delle famiglie ecuadoregne ha accesso a internet e che 6 bambini su 10 non seguono le lezioni virtuali. Una situazione che peggiora nelle zone rurali, dove solo il 16 per cento delle famiglie usufruisce di questo servizio.
Così, sotto le fronde di un grande albero, Denisse ha piazzato una lavagna, cartelloni e panchine e ogni giorno con il suo cellulare controlla i compiti dei suoi piccoli alunni, li riferisce ai genitori e aiuta i bambini a studiare.
«A ispirarmi – ha spiegato Denisse a una tv locale – sono stati i miei due nipotini; mi sono accorta che le misure anti Covid hanno influenzato molto il settore dell’istruzione. Sono convinta che la scuola permetta di avere opportunità; le persone della nostra comunità però sono molto vulnerabili, non hanno un reddito stabile né Internet. Così ho pensato di fare qualcosa per loro…»
Denisse ha cominciato con 19 bambini e ora, aiutata da un’assistente, insegna a 40 studenti. La giornata è organizzata come una vera e propria scuola con un programma preciso diviso per età e materia. Anche la città nella persona del direttore del Dipartimento di Educazione e Azione Sociale Jorge Acaiturri ha sostenuto l’iniziativa della giovane regalando libri, pennarelli e quaderni ai bambini e a Denisse un tablet per navigare e aiutare meglio i piccoli della sua comunità.
«Qui – racconta una mamma – non c’è Internet né segnale. I miei figli avrebbero perso l’anno scolastico se non fosse stato per l’albero e Denisse».