Dalla diocesi di Ecatepec il racconto di don Deodato Mammana, sacerdote «fidei donum» catanese associato al Pime. «La nostra gente, nella sua semplicità, sta rispondendo con grande generosità, mostrando un gran cuore»
Due forti scosse di terremoto hanno devastato diversi Stati della Repubblica Messicana.
La prima forte scossa si è registrata il 7 settembre ed è stata di intensità 7,9 della scala Richter, mentre la seconda è stata del 19 settembre con una intensità del 7,1. Alcuni Stati sono stati danneggiati, mentre altri hanno vissuto momenti di paura. Molti sono stati colpiti dalla coincidenza della data – il 19 settembre – con il terremoto che nel 1995 colpì pesantemente Città del Messico.
Evidentemente le due scosse sono state accompagnate dagli sciami sismici propri di eventi di questo genere che hanno aumentato soprattutto la paura. I danni sono diffusi e gravi mentre i morti, ad oggi, sono circa 300.
Superati i primi momenti di paura, si è scatenata un’incredibile gara di solidarietà soprattutto tra gli stessi messicani al punto che tanti si sono detti orgogliosi di essere messicani. Certo non sono mancati i disguidi e i ritardi, ma la gara di solidarietà è imponente. Parliamo al presente perché le scosse continuano mentre ancora stiamo scrivendo. Questa solidarietà giunge con persone, denari e cose sia dall’America Latina che dagli Stati Uniti d’America come pure da Papa Francesco che ha inviato una prima somma di denaro.
Questa solidarietà sta muovendo soprattutto la Chiesa messicana ad ogni livello. La Conferenza Episcopale Messicana ha stimolato alla preghiera tutte le comunità e indetto una colletta nazionale tenutasi sabato 23 e domenica 24 settembre in tutte le chiese della nazione. Tutte le parrocchie hanno organizzato centri di raccolta soprattutto di viveri da inviare alla Caritas nazionale o alle Caritas delle diocesi colpite.
Nella diocesi di Ecatepec, dove operiamo noi, dopo la seconda grande scossa, si sono interrotti gli Esercizi Spirituali dei sacerdoti per permettere loro di stare vicini ai loro fedeli, pregare con loro e organizzare gli aiuti necessari.
Anche nella Cappella che ci è stata affidata per la nostra missione in favore degli indigeni, stiamo vivendo momenti di preghiera e raccolta di viveri, per manifestare la nostra vicinanza ai tanti fratelli e le tante sorelle che si trovano in difficoltà. La nostra gente, nella sua semplicità, sta rispondendo con grande generosità, mostrando un gran cuore.
Che nostra Madre, la Vergine di Guadalupe, con molta tenerezza, sia vicina alla cara nazione messicana.
Deodato Mammana, prete fidei donum nella diocesi di Ecatepec