Tra i tre nuovi ausiliari del cardinale Cupich nominati oggi da papa Francesco c’è anche padre Bob Lombardo, dei Franciscan Friars of the Renewal. Un ordine nato negli anni Ottanta per tornare negli Stati Uniti di oggi alla radicalità del santo di Assisi. E che nel 2005 il cardinale George chiamò a Chicago per riportare la Chiesa cattolica tra gli ultimi del quartiere nero di West Humboldt Park
Con ormai circa 5400 vescovi oggi tra le diocesi di tutto il mondo è raro che la nomina di un nuovo vescovo ausiliare in una grande città attiri molta attenzione fuori dal suo contesto. Un’eccezione però varrebbe la pena di farla per una scelta compiuta oggi da Papa Francesco: nel bollettino della sala stampa vaticana è apparso infatti l’annuncio che l’arcidiocesi di Chicago, una delle più grandi degli Stati Uniti, guidata dal cardinale Blase Cupich – uomo tra i più vicini a Bergoglio all’interno del cattolicesimo Usa, sferzato da tempo dal vento della contestazione degli ambienti conservatori nei confronti del Pontefice – ha tre nuovi vescovi ausiliari. E tra loro c’è anche il nome di padre Bob Lombardo, 63 anni appena compiuti, figura emblematica di che cosa sia oggi la missione nelle periferie delle metropoli degli Stati Uniti.
Lombardo è infatti uno dei fondatori dei Franciscan Friars of the Renewal, un ordine della famiglia francescana nato a New York negli anni Ottanta e che sta conoscendo una vitalità importante a partire dall’idea che la riforma della Chiesa si realizzi andando a vivere tra i poveri di quei quartieri ghetto che la cronaca porta alla ribalta per gli alti tassi di criminalità, i metodi violenti della polizia e il movimento Black Lives Matter.
Era il 1987 quando in otto – ispirandosi all’orizzonte della Nuova evangelizzazione indicato da Giovanni Paolo II – sentirono che il compito di un frate cappuccino non era fare i parroci, ma annunciare il Vangelo ai poveri nelle zone più malfamate delle città. Tra loro c’era anche il trentenne fra Bob: originario del Connecticut, studi in contabilità alla prestigiosa Notre Dame University, un impiego alla Price Waterhouse con ottime prospettive davanti. Ma dentro di sé la sete di qualcosa più grande. Da frate cappuccino parte per la missione in America Latina, prima in Honduras e poi in Bolivia; per poi tornare a New York e nella Grande Mela – appunto – lasciarsi interpellare da quell’idea di ripartire davvero dalla radicalità di san Francesco, proprio come nel Seicento avevano fatto i frati cappuccini con la loro riforma.
Mentre la comunità dei Franciscan Friars ot the Renewal alla fine degli anni Ottanta – sostenuta dall’allora cardinale di New York John O’Connor – muove i primi passi, padre Bob trova il suo posto ponendosi al servizio degli homeless. Nel Bronx fonda il Padre Pio Shelter for Homeless Men a cui si affiancano presto le cliniche mediche e odontoiatriche, gli altri rifugi. Per diciott’anni a New York è il frate degli homeless, con un apostolato inseparabile dall’intensa vita di preghiera della nuova comunità religiosa. Finché nel 2005 riceve una nuova chiamata, questa volta dal cardinale Francis George, arcivescovo di Chicago: è rimasto impressionato dai racconti sulla presenza missionaria di questi frati nel Bronx e vuole portarli anche nella grande metropoli dell’Illinois, non meno carica di tensioni. Ha un sogno: quello di affidare loro la chiesa di Nostra Signora degli Angeli, a West Humboldt Park, la zona più malfamata della città.
Un luogo estremamente significativo: nel 1958 la scuola di quella chiesa era stata teatro di una delle vicende più dolorose della storia di Chicago; un incendio devastante aveva portato via 92 studenti e 3 suore delle Sisters of Charity of the Blessed Virgin Mary. E da quelle macerie quest’angolo della città non si era più rialzato: mentre il Blockbusting trasformava il quartiere, alimentando per interessi immobiliari la trasformazione in vero e proprio ghetto, dall’inizio degli anni Novanta la presenza cattolica spariva. Mentre intorno le statistiche di quel quartiere ormai a stragrande maggioranza nero snocciolavano dati che parlano di un tasso di disoccupazione al 42% a West Humboldt Park, due ragazzi su tre fuori dalla scuola, un reddito medio annuo di appena 11.000 dollari, il traffico di droga…
È la sfida di ricostruire una chiesa letteralmente in rovina, proprio come san Francesco a San Damiano. E farlo annunciando il Vangelo ai poveri. Così padre Bob arriva a Chicago e pochi mesi dopo il cardinale George è a Nostra Signora degli Angeli a dedicare nuovamente la chiesa. Il frate venuto dal Bronx ricomincia dunque a rimettere in sesto i muri, ma anche con i pasti per poveri, il doposcuola per i ragazzi a rischio, le visite nelle case. Chiama a raccolta gli amici che hanno studiato con lui a Notre Dame, organizza campagne in favore di quell’angolo abbandonato da tutti. Ma soprattutto chi inizia a passare da Nostra Signora degli Angeli respira aria di fraternità. E un piccolo gruppo di uomini e donne interessati alla vita religiosa, alla preghiera e al servizio ai poveri comincia a chiedere a padre Bob di iniziare insieme un cammino di discernimento. Così nel 2010 sono nati anche i Franciscans of the Eucharist of Chicago, dove il riferimento alla centralità dell’Eucaristia nel servizio ai poveri non è pura formalità. Anche se padre Bob ci tiene a dire che lui non ha fondato proprio nulla: ha fatto tutto il Signore, in questo luogo malfamato della città. Dove continuano a succedere «cose strane» all’insegna della perfetta letizia: per esempio che la suora runner sister Stephanie – in pieno lockdown – per portare avanti comunque l’annuale campagna di raccolta fondi solitamente proposta alla maratona di Chicago per i bisogni dei poveri di West Humboldt Park, si inventi la sfida di diventare la prima donna al mondo a correre un’intera maratona su un tapis roulant. E ci riesca (tempo: 3:33:17) raccogliendo alla fine più di 92mila dollari.
C’è tutta questa storia, dunque, dietro al nuovo vescovo Lombardo, che affiancherà il cardinale Blase Cupich. L’esperienza di una vita religiosa dal volto giovane che sta crescendo in una delle periferie più violente dell’America. Convinta che la riforma della Chiesa – anche a Chicago – non si fa a tavolino, ma tra la gente abbandonata da tutti a West Humboldt Park.