Il governo colombiano ha incontrato i vescovi incaricati di accompagnare il processo di dialogo con l’Esercito di Liberazione nazionale.
«Una presenza discreta al tavolo di Quito». Così ha definito il ruolo della Chiesa nel processo di pace in Colombia il presidente della Conferenza episcopale colombiana, mons. Luis Augusto Castro Quiroga (a destra nella foto in copertina).
Il governo colombiano, attraverso la Commissione creata ad hoc per negoziare con l’Eln (Esercito di Liberazione Nazionale), ha incontrato giovedì scorso i vescovi incaricati di accompagnare il processo di dialogo con questo gruppo guerrigliero.
Il responsabile del gruppo negoziatore del governo colombiano, Juan Camilo Restrepo, ha poi informato sui risultati dell’incontro. Il primo punto ha riguardato la scelta di Quito, capitale dell’Ecuador, come sede del dialogo. Il secondo punto è stato il ringraziamento da parte del governo alla Chiesa cattolica per la disponibilità alla partecipazione.
«La Conferenza Episcopale Colombiana ha nominato un gruppo di Vescovi, che hanno la loro sede nelle zone in cui si registra maggiore presenza dell’Eln, che hanno la missione di essere una sorta di accompagnatori imparziali tra le due parti che andranno a sedersi al tavolo di Quito», ha detto Restrepo.
Da parte sua, il presidente della Conferenza episcopale colombiana, mons. Luis Augusto Castro Quiroga, ha chiarito che il ruolo della Chiesa cattolica nei colloqui con l’Eln non sarà di mediazione ma di accompagnamento: «Abbiamo studiato molto il tipo di presenza dei vescovi nominati per i dialoghi. Tale presenza è stata richiesta dall’Eln con l’approvazione del governo. Nel corso della riunione si è parlato dell’aiuto della Chiesa, che non è né di negoziazione, né di mediatore, né di facilitatore, ma è una presenza discreta al tavolo di Quito», ha detto mons. Castro Quiroga dopo l’incontro.
Sabato 12 novembre è stato firmato il nuovo accordo di pace tra il Governo colombiano e il gruppo guerrigliero Farc, a soli quaranta giorni dalla bocciatura del precedente accordo da parte dei colombiani, in occasione del referendum confermativo.
«È importante arrivare a una firma definitiva, si tratta di una grande sfida per la Colombia, spero che i sentimenti di molti non offuschino la ragione» ha detto mons. Castro in un’intervista all’emittente radiofonica Rcn, «è importante che la pace non diventi una questione politica, nella convinzione che l’accordo sia un’opportunità per conoscere la verità». «Mi ha impressionato» ha concluso il presidente dei vescovi colombiani. «la convinzione della guerriglia di dire la verità, quando li ho incontrati nei giorni scorsi».