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L’evento che cambia segno alla storia

EDITORIALE. Il dolore, la malattia, l’ingiusta carcerazione e la morte continuano a segnare la nostra vita e quella delle persone che amiamo e di tanti uomini e donne. Ma si può attraversarli con la fede, che sottrae ogni cosa alla disperazione. Ascoltalo anche in PODCAST

Il movimento missionario inizia la mattina di Pasqua con la notizia di una vita che riparte e sconfigge il dolore e la morte. Qualcosa di nuovo, inaspettato e sconvolgente. Una discepola che aveva seguito Gesù fin dall’inizio, Maria Maddalena, per prima ha compreso la straordinarietà di quell’avvenimento. E mentre Pietro e l’altro discepolo, dopo aver visto la tomba vuota, se ne tornano a casa, Maria vuole sapere che ne è del suo Signore e Maestro. Non può pensare di vivere senza di lui. Lui la chiama per nome. Lei smette di piangere e, in un senso molto importante, rinasce a sua volta. Gesù non la trattiene per sé: la invia ad annunciare quello che ha visto. Maria Maddalena è la prima missionaria a dire che Gesù è veramente risorto e ci precede in Galilea, e in tutte le strade del mondo.

Se Gesù è risorto e ci precede, i suoi discepoli sono un popolo pieno di storie di vita che non si arrende. “Risorgere a Mumbai” recita la nostra copertina: in India, come in tante altre parti del mondo, si vive l’esperienza della Pasqua nella quotidianità di chi scommette sulla vita donandola. Raccontare queste storie è la nostra missione perché noi crediamo che la risurrezione di Gesù sia una vera svolta. È l’evento che cambia segno alla storia e ci permette di scommettere con fiducia che le forze del bene prevalgano su quelle del male.

Il dolore, la malattia, l’ingiusta carcerazione e la morte non sono eliminati: continuano a segnare la nostra vita e quella delle persone che amiamo e di tanti uomini e donne. Ma si può attraversarli con la fede in Gesù Signore della vita, che sottrae ogni cosa alla disperazione. Nella recente visita a un amico, in carcere a Hong Kong per il suo impegno per la libertà e la giustizia, ho sperimentato quanto sia proprio la fede in Gesù a dargli un’enorme forza interiore, altrimenti impossibile. La fiducia in Gesù risorto – l’ho visto in persone a me care – può dare forza interiore a chi affronta una malattia inesorabile, sottraendolo alla disperazione.

Il mondo è vicino a Papa Francesco nel momento del suo dolore e della sua fragilità: nelle famiglie si sta accanto ai propri cari fino alla fine, offrendo assistenza e preghiera. E il respiro che viene meno al Papa diventa invocazione del popolo di Dio. La cattedra del Pontefice non è solo quella del governo: c’è anche la nobile e autorevole cattedra impartita dalla sofferenza, accolta in solidarietà con coloro che soffrono, e offerta come dono di sé al Signore Gesù, l’autore della vita.

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