Skip to main content
Icona decorativaIcona decorativa7 Novembre 2020 Franco Cagnasso

Alimentazione

Durante i miei primi anni in Bangladesh, chi dal nord veniva a Dhaka, ogni volta si sentiva ricordare: “Mi raccomando, porta un po’ di pane”. Qua e là, infatti, nella capitale si trovava il penoso retaggio del colonialismo britannico che era un pane a cassetta mal cotto, molliccio e dolciastro, che noi italiani ci ostinavamo a desiderare come occasionale alternativa al riso, solo perché portava il pomposo nome di “pane”. I “chapati” (piadine) c’erano, buonissimi, ma… avevano un altro nome… Oggi il pane si trova quasi ovunque, è migliorato in qualità ma è sempre quello a cassetta: le favolose “baguette” che il colonialismo francese ha diffuso in Cambogia, qui non sono arrivate… In città chi va al lavoro la mattina trova comodo mangiarne alla svelta due fette con una banana e un tè. A proposito, mi hanno detto che il tè è stato introdotto in Bengala dai Britannici, che lo distribuivano gratis nei villaggi per farne pubblicità, piacque e divenne la bevanda più diffusa. Le coltivazioni fiorirono, trovando qui, specie nel nord est, clima, posto e gente adatta alla produzione della foglia aromatica. Ma in questi ultimi anni si sta facendo strada anche il caffè, quasi sempre nella forma solubile. Si dice che il tè sia della classe popolare, il caffè della classe benestante… I coltivatori iniziano ad adattarsi. Il mercato del tè non ha crisi, ma diversificare è prudente: tè e caffè si stanno mescolando sulle colline del nord est, e nei “bar” di Dhaka. Tornando al pane, che si fa con il frumento, ho letto che in 6 anni l’importazione di questo cereale è aumentata del 116%. Anche la coltivazione locale si è sviluppata moltissimo. Il frumento in alcuni casi permette rotazioni nella coltivazione che coltivando solo il riso non sono possibili; permette quindi un più intenso uso del terreno; inoltre, la ricerca sta selezionando qualità di frumento coltivabili anche in terreni ad alta salinità – come nel sud. Infine, si ritiene che il frumento sia più adatto a chi soffre il diabete – malattia diffusissima in Bangladesh. Ciò che quasi non si vedeva 40 anni fa, ora viene prodotto, importato, consumato in misura crescente… e anche esportato. Sì, il Bangladesh esporta biscotti e prodotti vari da forno. Dove, non lo so, ma esporta.

Articoli correlati

Mare Mosso

Icona decorativa31 Ottobre 2024
Icona decorativaFranco Cagnasso
E’ trascorso un mese dal mio arrivo in Bangladesh. Sapevo che dallo scorso luglio la vita di questo grande paese con …

Dall’Iran all’Italia per arrivare alle Olimpiadi di Parigi

Icona decorativa9 Agosto 2024
Icona decorativaRebecca Molteni
Nella squadra olimpica dei rifugiati, ci sono anche due giovani iraniani, Iman Mahdavi e Hadi Tiranvalipour, che in I…

Ritorno

Icona decorativa23 Luglio 2024
Icona decorativaFranco Cagnasso
Eccomi qui, di nuovo con una “scheggia” certamente inattesa: la precedente, numero 239, risale a più di un anno fa: n…